In queste ore in cui si è acuita la crisi politica vanno ricordati i numeri chiave da cui si desume che è necessaria la massima attenzione per l'economia reale del Paese.
Nel 2013 il Pil è previsto in calo dell'1,7%; nei primi sette mesi dell'anno la produzione manifatturiera scende del 4,0%, quella delle costruzioni cade addirittura dell'11,7%; in 12 mesi le imprese italiane sono calate di 22.400 unità, gli occupati sono crollati di 433.000 unità; i prestiti imprese sono in calo del 4,1%, la pressione fiscale è al massimo storico del 44,3%, il deficit di bilancio è al 3,1% del Pil, il deito pubblico è al 133,0% Pil.
L'importanza dello spread: paghiamo 1,6 miliardi di interessi su titoli di stato alla settimana.
lunedì 30 settembre 2013
Territori e made in Italy nel primo semestre 2013
Al vertice della classifica regionale per l’aumento di esportazioni si collocano le Marche, con una crescita del 12,7% dell’export. Secondo posto al Lazio che registra un incremento del 7,9% e terza posizione per il Piemonte che fa segnare un + 2,1%. Il calo più vistoso dell’export si registra in Sicilia, con una perdita del 17,9% delle vendite all’estero.
L'analisi di Confartigianato sull'andamento del made in Italy nei territori
L'analisi di Confartigianato sull'andamento del made in Italy nei territori
venerdì 27 settembre 2013
Il paradosso. Eccesso di rigore fiscale=meno entrate del previsto
Un anno fa la Nota di aggiornamento al Def 2012 prevedeva per quest'anno un incremento di entrate fiscali di 19,1 miliardi. Il Pil nominale sarebbe dovuto salire di 18 miliardi. Dopo un anno cambia la prospettiva: la Nota di aggiornamento al DEF 2013 approvata lo scorso 20 settembre indica un incremento di entrate di soli 5,4 miliardi. La politica fiscale restrittiva prociclica si avvita su se stessa inducendo bassa crescita e minori entrate. La spesa primaria, invece, prevista invariata un anno fa, sale di 9,3 miliardi.
Naturalmente, dato il calo del Pil nominale di 8 miliardi, la pressione fiscale rimane al record di 44,3%, ma grava su paese più povero. Con l'eccesso di polticihe restruttive si uccide anche la 'gallina dalle uova d'oro'.
Nell'ultimo biennio i dati delinenano in pieno il salasso fiscale dell'economia italiana: tra il 2011 e il 2013 le entrate fiscali salgono di 22,7 miliardi mentre il Pil nominale scende di 21,2 miliardi.
Naturalmente, dato il calo del Pil nominale di 8 miliardi, la pressione fiscale rimane al record di 44,3%, ma grava su paese più povero. Con l'eccesso di polticihe restruttive si uccide anche la 'gallina dalle uova d'oro'.
Nell'ultimo biennio i dati delinenano in pieno il salasso fiscale dell'economia italiana: tra il 2011 e il 2013 le entrate fiscali salgono di 22,7 miliardi mentre il Pil nominale scende di 21,2 miliardi.
giovedì 26 settembre 2013
Tempi dell'incertezza: tra giugno e settembre sale la fiducia consumatori, a luglio calo 0,3% vendite al dettaglio
Le incertezze della fase di ripresa sono ben sintetizzate dagli ultimi due dati sui consumatori pubblicati tra ieri e oggi: a settembre l'indice di clima di fiducia dei consumatori aumenta a 101,1 da 98,4 del mese di agosto mentre a luglio le vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) diminuiscono dello 0,3% rispetto al mese di giugno. A luglio era in crescita anche la fiducia dei consumatori.
Il calo dei consumi in corso ha una componente di fondo strutturale ?
Il calo dei consumi in corso ha una componente di fondo strutturale ?
Indice fiducia consumatori e vendite al dettaglio
indice vendite destagionalizzato, scala a dx -ns- elab su dati Istat
mercoledì 25 settembre 2013
La bolletta energetica scende a -57,6 miliardi, al 3,7% del Pil. Import di energia in volume quasi un quarto in meno (-23,6%) rispetto al 2007
A luglio 2013 la bolletta energetica scende al 3,7% del Pil, con un calo di 0,3 punti rispetto al massimo del 2012 e si amplia a 6.972 milioni il divario rispetto al picco storico di 64.558 milioni raggiunto a settembre 2012.
Sul fenomeno influscono la tenuta del cambio euro/dollaro, la flessione del 4,4% dei valori medi unitari, mentre i volumi esportati calano del 14,5%.
L'analisi nella rubrica 'Crisi&Energia' su QE-Quotidiano Energia
Sul fenomeno influscono la tenuta del cambio euro/dollaro, la flessione del 4,4% dei valori medi unitari, mentre i volumi esportati calano del 14,5%.
L'analisi nella rubrica 'Crisi&Energia' su QE-Quotidiano Energia
martedì 24 settembre 2013
Economia sull'orlo di una crisi di nervi: tra il 2011 e il 2013 il Pil nominale scende di 21,2 mld, le entrate fiscali salgono di 22,7 miliardi. Debito +9,5 punti
Le cifre della Nota di aggiornamento al Def 2013 evidenziano i devastanti effetti delle politiche fiscali restrittive procicliche adottate nel biennio 2011-2012 sull'economia italiana: tra il 2011 e il 2013 le entrate fiscali salgono di 22,7 miliardi mentre il Pil nominale scende di 21,2 miliardi.
Una così grande sofferenza per ridurre il peso del debito ? No, il debito pubblico - anche considerandolo al netto dei sostegni europei - sale dal 120,0% al 129,5%.
Una così grande sofferenza per ridurre il peso del debito ? No, il debito pubblico - anche considerandolo al netto dei sostegni europei - sale dal 120,0% al 129,5%.
lunedì 23 settembre 2013
Attrarre investimenti dall'estero e insieme tutelare la 'risorsa impresa' esistente: nel 2012 l'8,6% delle chiusure di imprese manifatturiere con oltre 30 anni di attività.
Il piano 'Destinazione Italia' intende incentivare l'insediamento produttivo con investimenti dall'estero; è una iniziativa positiva, dato il dato molto basso dell'Italia negli IDE (Investimenti Diretti dall'Estero): la quota del Pil mondiale dell'Italia è il 2,8%, ma solo l'1,6% degi investimenti esteri. Ma assieme agli investimenti dall'estero va maggiormente tutelato il capitale di esperienza fondato risorse umane, tecnologiche e immateriali delle imprese nazionali: è quindi auspicaibile che 'Destinazione Italia' possa agire in tal senso. Va ricordato che nel 2012 abbiamo perso 2.769 imprese manfatturiere che erano nate prima del 1980; si tratta di poco meno del dieci per cento (8,6%) del totale delle chiusure del settore
Tra il II trim. 2009 e il II trim. 2013 abbiamo perso quasi quarantamila (39.197) imprese manifatturiere, con un calo del 6,1%. Servono azioni di politica economia e industriale che fermino questa emorragia.
Tra il II trim. 2009 e il II trim. 2013 abbiamo perso quasi quarantamila (39.197) imprese manifatturiere, con un calo del 6,1%. Servono azioni di politica economia e industriale che fermino questa emorragia.
A luglio -2,0% per la produzione nelle costruzioni. Grazie al buon risultato di giugno crescita +1,4% su trimestre precedente.
Il sentiero di recupero nelle costruzioni è tormentato e ricco di insidie: a luglio 2013 l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito, rispetto a giugno 2013, del 2,0% mentre in Eurozona si registra un dato positivo (+0,3%). Grazie all'impulso ricevuto a giugno(+3,3%) nella media del trimestre maggio-luglio l'output delle costruzioni, sempre al netto della stagionalità, ha registrato un aumento dell'1,4% rispetto al trimestre precedente.
Un timido segnale positivo dagli ordinativi dall'estero: a luglio +1,8%. Persiste crisi domanda interna (-0,7%). Fatturato rimane negativo
I dati Istat sugli ordinativi totali registrano una flessione congiunturale dello 0,7%, sintesi di un calo del 2,6% degli ordinativi interni e un incremento dell'1,8% di quelli esteri. Nella media degli ultimi tre mesi gli ordinativi totali crescono del 2,3% rispetto al trimestre precedente.
I dati di fatturato rimangono negativi: a luglio il fatturato di manifatturiero, energia ed estrattivo, al netto della stagionalità, registra una diminuzione dello 0,8% rispetto a giugno, con variazioni negative dello 0,9% sul mercato interno e dello 0,6% su quello estero.
I dati di fatturato rimangono negativi: a luglio il fatturato di manifatturiero, energia ed estrattivo, al netto della stagionalità, registra una diminuzione dello 0,8% rispetto a giugno, con variazioni negative dello 0,9% sul mercato interno e dello 0,6% su quello estero.
venerdì 20 settembre 2013
Il 10% della popolazione in area di disagio sociale: 5.098.000 soggetti tra disoccupati, cassaintegrati e scoraggiati.
I dati di Confartigianato presentati al Festival della Persona 2013