L’Italia realizza il 12,1% del Pil europeo, ma
ha il 31,6% del debito della P.A verso le imprese; nel 2012 l'Italia è il Paese europeo con il
più alto debito commerciale verso le imprese per beni e servizi - per la sola
parte di spesa corrente - pari al 4,0% del Pil
Nel Rapporto pubblicato stamane e inviato dal Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti al Vice Presidente della Commissione Europea On. Antonio Tajani stima che i ritardi di pagamento degli Enti pubblici sono costati alle imprese italiane 2.124 milioni di euro.
Nell'ambito delle politiche di sblocco dei
debiti pregressi della P.A. al 22 gennaio 2014 sono stati pagati 21,6 miliardi
di euro, il 79,4% dei 27,2 miliardi stanziati.
Ritardi si accavallano ai ritardi: sono trascorsi 138 giorni dalla scadenza del
15 settembre 2013 prevista dalla legge e non sono ancora disponibili i dati per
perimetrare con certezza lo stock dei debiti commerciali in essere della P.A.,
nonostante una spesa pubblica annua di 1.505 milioni in software.
Il comunicato stampa
venerdì 31 gennaio 2014
giovedì 30 gennaio 2014
Fiducia imprese in chiaro-scuro: sale per Servizi, ma scende Manifatturiero e Costruzioni, settori con maggiore presenza di imprese artigiane
A gennaio 2014 l'indice del clima di fiducia delle imprese italiane
cresce a 86,8 da 83,8 di dicembre. Ma la crescita dipendene tutta dal Terziario: nei Servizi l'indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese del settore sale da 80,9 di dicembre a 88,5 e nel commercio al dettaglio l'indice del clima di fiducia aumenta, passando da
90,7 di dicembre a 93,5.
In calo la fiducia nei comparti con maggiore incidenza di imprese artigiane: l'indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere diminuisce, passando da 98,2 di dicembre a 97,5 e l'indice delle imprese di costruzione scende da 82,2 di dicembre a 76,5.
In calo la fiducia nei comparti con maggiore incidenza di imprese artigiane: l'indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere diminuisce, passando da 98,2 di dicembre a 97,5 e l'indice delle imprese di costruzione scende da 82,2 di dicembre a 76,5.
mercoledì 29 gennaio 2014
Fiat Chrysler Automobiles con ipotesi di residenza fiscale a Londra: gap fiscale di 31,8 punti
La tassazione sui profitti in Italia è del 65,8%, in Gran Bretagna del 34,0%.
Ridurre la pressione fiscale sulle imprese è l'unica politica per 'Destinazione Italia'
Ridurre la pressione fiscale sulle imprese è l'unica politica per 'Destinazione Italia'
Persiste maggiore propensione a manutenzone casa: 7,3% vs 6,2% di un anno fa
Un dato positivo nella difficile situazione del comparto dell'edilizia: l'indagine sulla fiducia dei consumatori di gennaio rilevata dall'Istat evidenzia la crescita - rispetto ad un anno prima - della quota di intervistati che manifestano l'intenzione nei prossimi 12 mesi di effettuare spese per la manutenzione o miglioramento della abitazione: risponde affermativamente l'11,3% degli intervistati - di cui 3,3% ritiene certo il sostenimento della spesa e l'8,0% lo ritiene probabile; correggendo quest'ultima quota del campione con una probabilità del 50%, la stima della quota di consumatori che è intenzionata ad effettuare un intervento è pari all'7,3%, di oltre un punto superiore al 6,2% di un anno fa.
L'incremento era più sensibile nella rilevazione di ottobre, in un clima di maggiore incretezza sul prolungamento degli incentivi fiscali.
L'incremento era più sensibile nella rilevazione di ottobre, in un clima di maggiore incretezza sul prolungamento degli incentivi fiscali.
martedì 28 gennaio 2014
Nel 2012 68 mila emigranti italiani per l'estero, con un incremento di 18 mila (+36%). Più di 1 su 4 è laureato
Nel 2012 si contano 106 mila cancellazioni per l'estero, con un incremento di 24 mila unità rispetto all'anno precedente.
L'aumento delle emigrazioni è dovuto principalmente ai cittadini italiani, per i quali le cancellazioni passano da 50 mila nel 2011 a 68 mila unità nel 2012 (+36%). In aumento anche le cancellazioni di cittadini stranieri residenti, da 32 mila a 38 mila unità (+18%).
Per gli italiani che emigrano è maggiore la quota dei laureati: 27,6% degli emigranti di 25 anni ed oltre, ben 8,7 punti in più della quota di laureati della forza lavoro (18,9%).
La velocità di fuga dei cervelli è di 40 laureati al giorno che emigrano all'estero
Cittadini italiani cancellati per trasferimento di residenza con l’estero
anni 2007 – 2012 - ns. elaborazioni su dati Istat
L'aumento delle emigrazioni è dovuto principalmente ai cittadini italiani, per i quali le cancellazioni passano da 50 mila nel 2011 a 68 mila unità nel 2012 (+36%). In aumento anche le cancellazioni di cittadini stranieri residenti, da 32 mila a 38 mila unità (+18%).
Per gli italiani che emigrano è maggiore la quota dei laureati: 27,6% degli emigranti di 25 anni ed oltre, ben 8,7 punti in più della quota di laureati della forza lavoro (18,9%).
La velocità di fuga dei cervelli è di 40 laureati al giorno che emigrano all'estero
anni 2007 – 2012 - ns. elaborazioni su dati Istat
lunedì 27 gennaio 2014
Il made in Italy paga un gap di competitività fiscale del 15,3% che vale 13,1 miliardi
L'analisi della tassazione delle imprese estere che operano nei primi 15 mercati del made in Italy evidenzia un gap medio sulla tassazione degli utili di impresa di 15,5 punti a svantaggio delle imprese italiane, con unn extra costo fiscale per il settore manifatturiero italiano di 13,1 miliardi di euro.
L'esame dei dati Confartigianato nell'articolo di oggi di Luisa Grion su Repubblica
L'esame dei dati Confartigianato nell'articolo di oggi di Luisa Grion su Repubblica
Nel 2012 Gdf scova 8.617 evasori totali; ciascuno nasconde ricavi per 4 milioni per complessivi 34,5 miliardi
Il rapporto della Guardia di Finanza indica che i 8.617 evasori totali presentano ricavi non dichiarati per 34.458 milioni di euro, 4,0 milioni per ciascun evasore.
Siamo ben lontani dai valori di esercizio di una piccola impresa: l'importo non dichiarato da ciascun evasore totali è 16 volte il fatturato medio di una micro e piccola impresa fino a 20 addetti.
Siamo ben lontani dai valori di esercizio di una piccola impresa: l'importo non dichiarato da ciascun evasore totali è 16 volte il fatturato medio di una micro e piccola impresa fino a 20 addetti.
giovedì 23 gennaio 2014
In Italia onda lunga crisi del mercato del lavoro: in Italia l'84% dell'aumento della disoccupazione in 12 mesi di tutta l'Eurozona
In Italia la disoccupazione sale al 12,7%, con una crescita di 1,2 punti in dodici mesi. La dinamica della disoccupazione degli ultimi 12 mesi dell'Eurozona (+420 mila nuovi disoccupati) si concentra in Italia (+351 mila pari all'83,6% totale Uem).
L'analisi di Confartigianato nell'Elaborazione Flash Verso una ‘ripresa senza lavoro ?’
L'analisi di Confartigianato nell'Elaborazione Flash Verso una ‘ripresa senza lavoro ?’
mercoledì 22 gennaio 2014
Per mini Imu una maxi burocrazia: impatto oneri burocratico del 60% del gettito
In questi giorni viene pagata la Mini IMU: per quasi 10 milioni di contribuenti per entrate dell’ordine di 350 milioni (Anci, Audizione 12/12/13) il costo burocratico (1 ora tra calcolo e pagamento) è di 210 milioni. Gli oneri burocratici incrementano costo fiscale del 60,0%.
L'analisi nella presentazione del rapporto Confartigianato per la Conferenza nazionale della Montagna
L'analisi nella presentazione del rapporto Confartigianato per la Conferenza nazionale della Montagna
Nei comuni montane delle province di confine un gap fiscale di 8,1 miliardi
Nelle province di confine esposte alla concorrenza fiscale 4 imprese artigiane su 10 operano nei comuni montani, che pagano una maggiore tassazione di 27,3 punti.
Sulle 260 mila imprese nei comuni montani delle province di confine grava un maggiore prelievo fiscale di 7.413 milioni e un onere burocratico addizionale di 713 milioni, per un totale di 8.126 milioni.
I dati presentati da Confartigianato alla Conferenza Nazionale Montagna 2020
Sulle 260 mila imprese nei comuni montani delle province di confine grava un maggiore prelievo fiscale di 7.413 milioni e un onere burocratico addizionale di 713 milioni, per un totale di 8.126 milioni.
I dati presentati da Confartigianato alla Conferenza Nazionale Montagna 2020
martedì 21 gennaio 2014
1 imprese artigiana su 3 in comuni montani, con un milione di addetti
Artigianato protagonista dell'economia delle aree montane: con 467.118 imprese (pari al 22,8% del totale delle aziende italiane) localizzate in comuni montani, che danno lavoro a 996.134 addetti, pari al 32,5% degli addetti dell'artigianato italiano.
I dati presentati da Confartigianato alla Conferenza Nazionale Montagna 2020
Il programma della Conferenza sulla Montagna di Confartigianato del 20-21 gennaio 2014
I dati presentati da Confartigianato alla Conferenza Nazionale Montagna 2020
Il programma della Conferenza sulla Montagna di Confartigianato del 20-21 gennaio 2014
giovedì 16 gennaio 2014
Prestiti a piccole imprese in calo del -5,2%, accentua (-4,0 di ottobre). Credit crunch più pesante nel Centro Nord (-5,4%)
Secondo i dati contenuti nel Bollettino economico pubblicato oggi da Banca d’Italia a novembre 2013 lo stock dei prestiti alle piccole imprese diminuisce del 5,2% accelerando di 1,2 punti la flessione rispetto al mese precedente quando era sul -4,0%.
La flessione è di 0,7 punti migliore peggiore rispetto alla dinamica per il totale delle imprese.
Calo consistente anche per famiglie produttrici, che segnano un -4,9% (in peggioramento rispetto al -3,2% di ottobre).
Il credit crunch per le piccole imprese è di oltre un punto più pesante al Centro Nord (-5,4% vs. -4,3% del Mezzogiorno).
La flessione è di 0,7 punti migliore peggiore rispetto alla dinamica per il totale delle imprese.
Calo consistente anche per famiglie produttrici, che segnano un -4,9% (in peggioramento rispetto al -3,2% di ottobre).
Il credit crunch per le piccole imprese è di oltre un punto più pesante al Centro Nord (-5,4% vs. -4,3% del Mezzogiorno).
mercoledì 15 gennaio 2014
A novembre 2013 debito pubblico +4,1%, inflazione a +0,7%, velocità crescita 9.386.872 euro/ora.
A novembre 2013 il debito pubblico italiano arriva al picco di 2.104.068 milioni di euro, con un incremento di 82.229, pari al 4,1% in più in un anno. Forte incremento reale del debito mentre inflazione viaggia allo 0,7%.
La velocità di crescita del debito è di 9.386.872 euro/ora.
La velocità di crescita del debito è di 9.386.872 euro/ora.
Serve più crescita. Nel 2013 minore domanda di energia elettrica di 40,7 TWh (-11,4%) rispetto a previsioni. Minore domanda 2009-2013 equivale a ‘spegnere’ l'intero Piemonte
Se prendiamo a riferimento le indicazioni pre crisi fornite da Terna ad ottobre 2008 la domanda elettrica nel 2013 sarebbe dovuta ammontare a 357,9 TWh (con una dinamica basata su un tasso di crescita medio del Pil dell’1,1%) mentre le ultime valutazioni di Terna di fine novembre la fermano a 317,2 TWh (con un calo medio del Pil dell’1,6%), con un gap di 40,7 mld di KWh, pari all'11,4% in meno rispetto alle previsioni; questa minore domanda equivale ai consumi elettrici di Veneto e Friuli Venezia Giulia messi insieme (39,4 TWh). La successione di due cicli recessivi ha cumulato tra il 2009 e il 2013 una minore domanda elettrica per 122 TWh, con una media annua di 24,4 TWh equivalenti allo spegnimento, per cinque anni consecutivi, dell'intero Piemonte (consumi elettrici nel 2012 di 24,7 TWh).
Il recuoero dei livelli 2008 - periodo della ‘grande depressione elettrica’ - avverrà dopo 15 anni, periodo di gran lunga superiore a quello registrato in precedenti recessioni del 1929 e della Seconda guerra mondiale.
i livelli del 1941 furono recuperati dopo 7 anni.
L'analisi completa in 'Crisi&Energia" su QE-Quotidiano Energia
martedì 14 gennaio 2014
Risveglio produzione in Italia (+1,4% a/a) ma in ritardo rispetto UE (+3,0%).
E' salutato con soddisfazione il dato pubblicato ieri dall'Istat che mostra che dopo oltre due anni la dinamica tendenziale della produzione industriale torna in positivo (a novembre 2013 +1,4% rispetto novembre 2012). Ma queste prime battute di ripresa indicano il ritardo dell'Italia: di dati pubblicati oggi da Eurostat indicano che in Ue a 28 la produzione sale del 3,0% e in particolare in Germania del 4,0%, nel Regno Unito del 2,3%, in Francia dell'1,6%. Meglio di noi anche la Spagna con +2,7%.
Italia indietro nell'uso internet: 1 italiano su 3 (34%) non ha usato internet nel 2013: gap di 13 punti in più di UE a 28
A margine della presentazione dei dati sul Censtimento delle imprese ha destato stupore la quota rilevamente di imprese che non usano internet. A tal proposito va osservato che l'impresa "va dove va il cliente": gli ultimi dati Eurostat indicano che l'Italia il 69% delle famiglie ha un accesso ad internet (contro il 79% dell'UE a 28); l'Italia è al 21° posto in UE. Ma balziamo al 4° posto per la quota di popolazione che non ha mai usato internet: un italiano su 3 (34%) non ha mai usato internet nel 2013.
Questo ritardo della poolazione nel nostro Paese costringe le imprese a relazioni costose con i clienti attraverso il canale del contatto diretto e telefonico.
La PA non spinge alla digitalizzazione dell'ambiente economico del paese: l'Italia è al penultimo posto in Europa per quota di individui che interagiscono con al PA via internet: solo il 21%, la metà della media UE.
Questo ritardo della poolazione nel nostro Paese costringe le imprese a relazioni costose con i clienti attraverso il canale del contatto diretto e telefonico.
La PA non spinge alla digitalizzazione dell'ambiente economico del paese: l'Italia è al penultimo posto in Europa per quota di individui che interagiscono con al PA via internet: solo il 21%, la metà della media UE.
lunedì 13 gennaio 2014
Salviamo le carrozzerie: in due anni fatturato autoriparazione a -6,8%, valore aggiunto reale assicurazioni e banche +3,7%
La riforma Rc auto prevede un controllo cogente da parte delle assicurazioni sul settore dell'autoriparazione, spiazzando decine di migliaia di carrozzerie: le nuove norme impongono di far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime.
Va osservato che la riserva alle officine convenzionate con le compagnie condiziona la struttura di offerta in un settore che sta soffrendo del calo della domanda interna: nel biennio 2012- III trim. 2013 il fatturato dell'autoriparazione è sceso del 6,8%. Al contrario, nell'ultimo biennio rilevato dall'Istat (2011-2012) il valore aggiunto del settore assicurativo e bancario è salito del 3,7% in termini reali; nello stesso periodo l'economia perdeva l'1,6% del valore aggiunto.
L'iniziativa Giù le mani dai carrozzieri
Va osservato che la riserva alle officine convenzionate con le compagnie condiziona la struttura di offerta in un settore che sta soffrendo del calo della domanda interna: nel biennio 2012- III trim. 2013 il fatturato dell'autoriparazione è sceso del 6,8%. Al contrario, nell'ultimo biennio rilevato dall'Istat (2011-2012) il valore aggiunto del settore assicurativo e bancario è salito del 3,7% in termini reali; nello stesso periodo l'economia perdeva l'1,6% del valore aggiunto.
L'iniziativa Giù le mani dai carrozzieri
venerdì 10 gennaio 2014
Si aggrava il credit crunch: a novembre prestiti a imprese a -6,0% (era -4,9% a ottobre).
I dati Banca d'Italia pubblicati oggi indicano che a novembre i prestiti a società non finanziarie cala del 6,0%, accentuando il calo del 4,9% di ottobre. In 12 mesi minori prestiti a imprese (società non finanziarie e famiglie produtttrici) per 56.729 milioni di euro: la velocità del credit cruch per le imprese è di -6.475.913 euro/ora
L'analisi sul mercato del credito di Confartigianato pubblicata questa settimana
L'analisi sul mercato del credito di Confartigianato pubblicata questa settimana
Persiste deflazione nelle costruzioni: prezzi a/a abitazioni nuove -2,0% e abitazioni esistenti a -6,8%
Persiste una pesante deflazione nel settore delle costruzioni; al III trimestre 2013 i prezzi delle abitazioni nuove scendono del 2,0% rispetto allo stesso periodo del 2012 e quelli delle abitazioni esistenti scendono del 6,8%. Si riduce la riduzione dell’ampiezza della flessione tendenziale: per le abitazioni esistenti era -7,6% nel secondo e -8,1% del primo trimestre e per le abitazioni nuove era - 2,2% nel secondo trimestre.
Le imprese sono strette da calo dei prezzi di vendita e salita dei costi: a novembre l'indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale aumenta dello 0,4% nei confronti di novembre 2012.
Le imprese sono strette da calo dei prezzi di vendita e salita dei costi: a novembre l'indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale aumenta dello 0,4% nei confronti di novembre 2012.
giovedì 9 gennaio 2014
Ancora debole la domanda interna: nei primi 9 mesi del 2013 potere d'acquisto delle famiglie in calo dell'1,5%. Incertezze fiscali su immobili peggiorano la situazione
I dati Istat di oggi evidenziano che - tenuto conto dell'inflazione - il potere di acquisto delle famiglie consumatrici nel terzo trimestre del 2013 è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente ma è diminuito dello 0,8% rispetto al terzo trimestre del 2012. Nell'arco dei primi tre trimestri del 2013 il potere d'acquisto ha registrato una flessione dell'1,5% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Su questa debole domanda interna il pagamento della mini IMU e le incertezze sull'onere per la Tasi 2014 incentiva risparmi precauzionali che allontanano dai consumi e dalla crescita.
Su questa debole domanda interna il pagamento della mini IMU e le incertezze sull'onere per la Tasi 2014 incentiva risparmi precauzionali che allontanano dai consumi e dalla crescita.
mercoledì 8 gennaio 2014
In 12 mesi persi 448 mila occupati, 1228 al giorno. Calo di 376mila uomini e 72mila donne
I dati Istat diffusi stamane indicano che a novembre 2013 gli occupati sono scesi del 2,0% rispetto ad un anno prima, con una perdita di 448 mila posti di lavoro: la peggiore performance degli ultimi nove anni, peggiorando anche il calo di 340 mila unità del 2009.
I disoccupati salgono a 3.254.000, con il massimo storico del tasso di diosoccupazione del 12,7%
Dei 448 mila occupati in meno, forte calo di 376 mila uomini (-2,8%) a cui fa fronte una riduzione di 72 mla donne (-0,8%).
I disoccupati salgono a 3.254.000, con il massimo storico del tasso di diosoccupazione del 12,7%
Dei 448 mila occupati in meno, forte calo di 376 mila uomini (-2,8%) a cui fa fronte una riduzione di 72 mla donne (-0,8%).
Dinamica dell'occupazione nei 12 mesi che terminano a novembre
valori in migliaia - dati destag. - ns elaborazioni su dati Istat
valori in migliaia - dati destag. - ns elaborazioni su dati Istat
In Italia 1 impresa su 5 usa i social network; gap di 7 punti con con UE 28
Secondo la recente comparazione internazionale di Eurostat in Italia il 67% delle imprese ha un sito web (73% UE a 28); il 25% usa almeno un social media; in particolare una impresa su cinque (21% vs. 28% UE 28) usa i social network, il 10% (11% in UE a 28) usa siti per la condivisione di contenuti multimediali e il 6% usa blogs (10% in UE a 28).
Una analisi su #innovazione nelle imprese italiane
Una analisi su #innovazione nelle imprese italiane
martedì 7 gennaio 2014
In 4 anni ricchezza netta famiglie italiane cala di 869 miliardi: persi 37.700 euro per famiglia.
I dati della Banca d'Italia sulla ricchezza netta delle famiglie italiane indicano che ciascun nucleo famigliare nella sequenza di due recessioni ha registrato una perdita, a prezzi 2012, di 37.661 euro. Complessivamente la ricchezza delle famiglie italiane è scesa di 869 miliardi di euro a prezzi 2012, pari ad un calo del 9,2%. La ricchezza netta è tornata ai livelli del 2003.
Il dibattito sulla tassazione di partimoni e sugli immobili deve tenere conto di questo calo della ricchezza dei contribuenti italiani: le analisi valide in perdiodi di crescita della ricchezza possono rivelarsi disastose in questa fase, disincentivando ulteriormente processi di creazione di ricchezza e distogliendo asset ed investimenti dal nostro Paese
A tal proposito va valutato che nel 2012 mentre la ricchezza delle famiglie per abitazioni e fabbricati non residenziali diminuisce di 200 miliardi (prezzi correnti), il passaggio da Ici a Imu incrementa il prelievo fiscale di 13,4 miliardi di euro.
Il dibattito sulla tassazione di partimoni e sugli immobili deve tenere conto di questo calo della ricchezza dei contribuenti italiani: le analisi valide in perdiodi di crescita della ricchezza possono rivelarsi disastose in questa fase, disincentivando ulteriormente processi di creazione di ricchezza e distogliendo asset ed investimenti dal nostro Paese
A tal proposito va valutato che nel 2012 mentre la ricchezza delle famiglie per abitazioni e fabbricati non residenziali diminuisce di 200 miliardi (prezzi correnti), il passaggio da Ici a Imu incrementa il prelievo fiscale di 13,4 miliardi di euro.
I dati sulla ricchezza netta
venerdì 3 gennaio 2014
In tre anni le tariffe autostrade e parcheggi corrono tre volte più dell'inflazione (17,2% vs. 6,7%)
In tre anni tariffe pedaggi e parcheggi +17,2%, ben 10,5 punti in più dell'inflazione al consumo (+6,7% armonizzato).
Sono dati tra dicembre 2010 e novembre 2013 e, quindi, non comprendono gli aumenti dei pedaggi autostradali in vigore dal 1° di gennaio.
Sono dati tra dicembre 2010 e novembre 2013 e, quindi, non comprendono gli aumenti dei pedaggi autostradali in vigore dal 1° di gennaio.
Un asset per tornare a crescere nel 2014: la fiducia degli imprenditori, in salita a dicembre.
I dati diffusi dall'Istat indicano che a dicembre 2013 l’indice del clima di fiducia delle imprese italiane sale passando a 83,6 da 83,4 di novembre. Si tratta del secondo miglioramento consecutivo e arrivano a cinque i miglioramenti della fiducia negli ultimi sei mesi.
L’andamento dell'indice complessivo rispecchia un leggero aumento del clima di fiducia delle imprese manifatturiere (da 98,0 di novembre a 98,2), un più marcata salita della fiducia delle imprese di costruzione (indice che sale da 80,4 di novembre a 82,6) e una leggero ritocco all'insù della fiducia delle imprese dei servizi (da 80,5 di novembre a 80,6).
Stazionario il commercio; per questo settore va osservato ce le attese sulle vendite sono ancora in negativo anche se si rileva un miglioramento rispetto ai mesi precedenti; il -1 del dicembre 2013 migliora il -20 del dicembre 2012 e il -11 del 2011 ma è lontano dal +22 del dicembre 2010.
Le politiche vanno calibrate per ricostruire l'asset della fiducia delle imprese: senza la fiducia degli imprenditori non possiamo pensare di avere investimenti, nuove assunzioni e crescita economica.
L’andamento dell'indice complessivo rispecchia un leggero aumento del clima di fiducia delle imprese manifatturiere (da 98,0 di novembre a 98,2), un più marcata salita della fiducia delle imprese di costruzione (indice che sale da 80,4 di novembre a 82,6) e una leggero ritocco all'insù della fiducia delle imprese dei servizi (da 80,5 di novembre a 80,6).
Stazionario il commercio; per questo settore va osservato ce le attese sulle vendite sono ancora in negativo anche se si rileva un miglioramento rispetto ai mesi precedenti; il -1 del dicembre 2013 migliora il -20 del dicembre 2012 e il -11 del 2011 ma è lontano dal +22 del dicembre 2010.
Le politiche vanno calibrate per ricostruire l'asset della fiducia delle imprese: senza la fiducia degli imprenditori non possiamo pensare di avere investimenti, nuove assunzioni e crescita economica.
Le attese sulle vendite delle imprese del commercio
mese di dicembre del quadriennio 2010-2013 - ns. elaborazioni su dati Istat
mercoledì 1 gennaio 2014
'Fare di più': per tasso di crescita nel 2014 Italia al 177° posto su 187 economie mondiali; 0,7% troppo debole
Le previsioni del Fondo monetario Internazionale pongono l'Italia al 177° posto per tasso di crescita su 187 economie mondiali. Il tasso dello 0,7% appare troppo debole per recuperare le condizioni drammatiche del mercato del lavoro.
Serve una politica economica del 'fare di più'
Serve una politica economica del 'fare di più'
Tasso di variazione del Pil a prezzi costanti nel 2014: le ultime 20 economie | ||
ns. elaborazioni su dati FMI | ||
Country |
2014
|
rank
|
Cyprus | -3,9 | 187 |
Equatorial Guinea | -1,9 | 186 |
Slovenia | -1,4 | 185 |
Barbados | -1,1 | 184 |
Central African Republic | 0,2 | 183 |
Spain | 0,2 | 182 |
Swaziland | 0,3 | 181 |
Netherlands | 0,3 | 180 |
Micronesia | 0,5 | 179 |
Greece | 0,6 | 178 |
Italy | 0,7 | 177 |
Portugal | 0,8 | 176 |
France | 1,0 | 175 |
Belgium | 1,0 | 174 |
Grenada | 1,1 | 173 |
Finland | 1,1 | 172 |
Denmark | 1,2 | 171 |
Japan | 1,2 | 170 |
Jamaica | 1,3 | 169 |
Luxembourg | 1,3 | 168 |