Il Rapporto del Garante delle micro piccole e medie imprese evidenzia, sulla base di una rilevazione di luglio 2012, che il 92,7% delle PMI - pari a 4.039.145 imprese - non ha percezione che le Istituzioni abbiano adottato una serie di misure a favore di piccole e medie imprese.
Il tentativo di fare le riforme per uscire dalla crisi del debito sovrano senza porre attenzione alle piccole imprese fallisce e i numeri lo dimostrano: a fine 2011 il Governo Monti prevedeva un Pil nel 2012 a -0,4, che è invece crollato del 2,4%, per il 2013 si prevedeva un recupero a 0,2 ed invece ha chiuso a -1,9%, condannando il Paese ad un biennio di grave recessione.
venerdì 28 febbraio 2014
giovedì 27 febbraio 2014
A febbraio torna a salire fiducia imprese nei settori dell'artigianato. I freni da 'low quality' dei servizi PA
A febbraio 2014 l'indice del clima di fiducia delle imprese italianecresce a 87,9 da 86,8 di gennaio.
L'andamento dell'indice complessivo rispecchia un miglioramento della fiducia delle imprese in tutti i settori e torna a crescere la fiducia anche nei settori dell'artigianato: l'indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 99,1 da 97,7 di gennaio, per le imprese di costruzione sale a 77,1 da 76,3 di gennaio e .per le imprese dei servizi sale a 90,2 da 88,6 di gennaio.
In questa delicata fase congiunturale gli imprenditori artigiani mettono la fiducia, la loro voglia di rischiare e la loro capacità imprenditriale; purtroppo nel 31° Paese sui 34 avanzati per contesto favorevole all'impresa la PA rappresenta un fattore di ostacolo ai processi di crescita generati dalle imprese (8 indicatori su 10 che misurano il contesto si basano su qualità di servizi della PA).
Vanno applicate politiche finalizzate ad abbattare questi vincoli e a rendere la Pubblica amministrazione più efficente e più semplice per cittadini e imprese.
L'andamento dell'indice complessivo rispecchia un miglioramento della fiducia delle imprese in tutti i settori e torna a crescere la fiducia anche nei settori dell'artigianato: l'indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 99,1 da 97,7 di gennaio, per le imprese di costruzione sale a 77,1 da 76,3 di gennaio e .per le imprese dei servizi sale a 90,2 da 88,6 di gennaio.
In questa delicata fase congiunturale gli imprenditori artigiani mettono la fiducia, la loro voglia di rischiare e la loro capacità imprenditriale; purtroppo nel 31° Paese sui 34 avanzati per contesto favorevole all'impresa la PA rappresenta un fattore di ostacolo ai processi di crescita generati dalle imprese (8 indicatori su 10 che misurano il contesto si basano su qualità di servizi della PA).
Vanno applicate politiche finalizzate ad abbattare questi vincoli e a rendere la Pubblica amministrazione più efficente e più semplice per cittadini e imprese.
mercoledì 26 febbraio 2014
Spending review troppo timida
Secondo i dati della Commissione Europea pubblicati ieri tra 2010 e 2015 si prevede in Italia una riduzione della spesa primaria di 1,3 punti di Pil, inferiore quasi un punto della media Uem (-2,2 punti), valore di gran lunga lontano alle riduzioni attorno ai cinque punti di Usa e Regno Unito.
Per finanziare programmi concreti di riduzione della pressione fiscale bisogna immaginare un maggiore contenimento di inefficenze e sprechi della spesa pubblic.
Per finanziare programmi concreti di riduzione della pressione fiscale bisogna immaginare un maggiore contenimento di inefficenze e sprechi della spesa pubblic.
martedì 25 febbraio 2014
Quest'anno crescita dimezzata rispetto Eurozona. Italia e Grecia al quart'ultimo posto nell'Uem a 18
Secondo i dati della Commissione Europea pubblicati oggi crescita 2014 è dello 0,6%, come Grecia e metà dell'Eurozona. Nel 2015 la crescita torna al 1,2%, sempre 2/3 dell'1,8% dell'Eurozona.
Nell'Eurozona peggio di noi e greci solo Cipro (-4,8%), Slovenia (-0,1%) e Finalndia (0,2%).
Si osserva un gap di 19 miliardi di Pil nominale tra le previsioni odierne della Commissione e le stime del del Governo di settembre 2013
Nell'Eurozona peggio di noi e greci solo Cipro (-4,8%), Slovenia (-0,1%) e Finalndia (0,2%).
Si osserva un gap di 19 miliardi di Pil nominale tra le previsioni odierne della Commissione e le stime del del Governo di settembre 2013
lunedì 24 febbraio 2014
Caduta fatturato 2013 (-3,6%) tutto determinato da calo mercato interno (-7,2%).
Nel 2013, rispetto al 2012, il fatturato delle imprese manifatturiere segna una flessione del 3,6%. Il calo è tutto concentrato sul mercato interno che crolla del 7,2% mentre tiene il mercato estero (+1,4%).
In valori assoluti il calo del fatturato delle imprese manifatturiere su mercato interno vale -37,1 miliardi a fronte di una crescita di 5,3 miliardi su mercato estero. Nel totale settore manifatturiero perde 31,8 mld di euro.
In valori assoluti il calo del fatturato delle imprese manifatturiere su mercato interno vale -37,1 miliardi a fronte di una crescita di 5,3 miliardi su mercato estero. Nel totale settore manifatturiero perde 31,8 mld di euro.
venerdì 21 febbraio 2014
Crescita economie avanzate +2,2% Italia 0,6%, come Spagna e dietro a Francia (0,9%) , Germania (1,6%); dimezzata rispetto Uem
Secondo gli ultimi dati del Fmi nel 2014 la crescita economie avanzate sarà del 2,2%. Tra le maggiori economie Italia e Spagna sono all'ulimo psoto con limitato 0,6%, dietro a Francia (0,9%) , Germania (1,6%); la crescita dell'Italia è metà di quella dell'Eurozona (1,0%), un terzo di quella del Giappone (1,7%) e un quarto di quella di Gran Bretagna (2,4%) e Stati Uniti (2,8%).
giovedì 20 febbraio 2014
Scarso sostegno a crescita della politica fiscale con la Legge di stabilità 2014: le 8 criticità
La Relazione della Corte dei Conti sottolinea l'incapacità della Legeg di stabilità di azionare la leva fiscale in termini espansivi, sostennendo che "non sembra, tuttavia, che gli interventi espansivi adottati abbiano ancora prodotto i risultati sperati in termini di crescita" Corte dei Conti, Relazione quadrimestrale sulla tipologia delle coperturefinanziarie adottate e sulle tecniche di quantificazione degli oneri, pag. 126
I rilievi della Corte dei Conti sulla Legge di stabilità
1 - scarso stimolo all'economia;
2 - crescono in misura significativa interventi di limitata dimensione;
3 - la spesa corrente torna su un percorso di crescita;
4 - contraddizioni: tagli spesa nel biennio 2015 e 2016, aumento nel 2014;
5 - si preannuncia la destinazione dei proventi della spending review a riduzioni fiscali mentre "buona parte dei risultati attesi sono già ipotecati per evitare un incremento del prelievo";
6 - non assicura l'osservanza delle regole europee sul miglioramento tendenziale dei saldi di bilancio;
7 - necessità di abbandonare il sentiero di rigore fiscale, "che si è rivelato macroeconomicamente insostenibile";
8 - rischio di trasferirimento degli attuali squilibri sugli esercizi futuri
mercoledì 19 febbraio 2014
Costruzioni a +1,3% a dicembre ma nel 2013 perde oltre un decimo (-10,9%)
Nel mese di dicembre 2013 l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è aumentato, rispetto a novembre 2013, dell'1,3%. Si tratta di un rimbalzo debole a fronte delle precedenti cadute: nel 2013 la produzione del settore perde un decimo (-10,9%).
martedì 18 febbraio 2014
'Riprendiamoci il futuro': alcuni dei numeri dietro alle ragioni degli artigiani e dei piccoli imprenditori italiani
Stamane migliaia di imprenditori provenienti da tutta Italia affollanno Piazza del Popolo a Roma per partecipare alla manifestazione “Senza Impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”, organizzata da Confartigianato unitamente con R.ETE. Imprese Italia, che riunisce le Organizzazioni dell’artigianato, del terziario di mercato e delle piccole imprese italiane.
Alcuni numeri che stanno dietro alle ragioni delle migliaia di imprenditori artigiani italiani scesi in piazza
Nel 2013 hanno chiuso 120.746 imprese artigiane e hanno aperto 92.853, con un saldo negativo di 27.893 imprese, pari ad un tasso di crescita del -1,94%. Rispetto al 2009 hanno chiuso 591.411 imprese artigiane, hanno aperto 515.903 imprese, con un saldo negativo di 75.508 unità, pari ad un tasso di crescita del -5,05%.
Da inizio crisi gli occupati sono scesi di 1.246.900 unità (-5,3%), la disoccupazione arriva al 12,7%, con una crescita di 1,2 punti in dodici mesi.
Nell'ultimo anno l'occupazione dei giovani fino a 35 anni è caduta di 530 mila unità, con una diminuzione del 9,1%; all'opposto gli occupati senior, con 35 anni ed oltre, sono stabili.
Nel quindicennio tra il 1997 e il 2012 le imprese dell'economia reale - manifatturiero, costruzioni e servizi non finanziari al netto dell’agricoltura - hanno creato 1.614.300 nuovi occupati, mentre l'Agricoltura ha registrato una riduzione di 431.200 occupati, la Pubblica Amministrazione di 147.500 unità e la Finanza e Assicurazioni ha incrementato gli addetti di sole 49.300 unità. La crescita dell'occupazione nell'economia reale è 33 volte quella dell'economia finanziaria.
Le vendite sul mercato interno valgono l’87,5% del fatturato delle imprese italiane non finanziarie, per complessivi 2.628 miliardi di euro
Perdura un effetto di 'spiazzamento' del credito al settore privato: a novembre 2013 i titoli di stato nel portafoglio delle banche crescono di 59 miliardi di euro in un anno, pari al 17,0% in più, mentre i prestiti alle imprese scendono di 60 miliardi, pari al 6,2% in meno
Il divario con l’Europa della pressione fiscale arriva nel 2013 a 2,4 punti di PIL. Il gap fiscale, una sorta di ‘tassa di mancata Europa’, vale 36,1 miliardi di euro, pari a 604 euro per abitante.
Più di una impresa italiana su dieci è esposta alla concorrenza fiscale di confine: l’indice sintetico di tassazione e burocrazia nei 4 paesi confinanti con l’Italia è del 31,2% inferiore a quello del nostro Paese.
Tra le 34 economie avanzate l'Italia è al 7° posto per spesa pubblica sul Pil, all'8° posto per entrate fiscali sul Pil e addirittura al 3° posto per crescita delle entrate fiscali tra il 2005 e il 2013; ma il nostro Paese precipita al 31° posto per contesto favorevole a fare impresa; tra tutti i 189 Paesi nel mondo l’Italia si posiziona al 65°posto.
In cinque anni approvate 491 norme fiscali, di cui 288 con impatto burocratico sulle imprese
#artigianipercrescere - alcuni cluster per tornare a crescere
102.147 le imprese interessate nella filiera delle fonti di energia rinnovabili
357.780 imprese che investono in tecnologie green
214.441 imprese artigiane operanti in attività a vocazione turistica
150.933 imprese artigiane in settori ad elevato utilizzo di Information&Communication Technology e che danno lavoro a 499.484 addetti
19.063 imprese artigiane nell’offerta di servizi ICT
335.390 imprese artigiane in grado di offrire beni e servizi in 124 potenziali smart city
2,0% la crescita delle imprese artigiane nei settori driver nell'ultimo anno
Alcuni numeri che stanno dietro alle ragioni delle migliaia di imprenditori artigiani italiani scesi in piazza
Nel 2013 hanno chiuso 120.746 imprese artigiane e hanno aperto 92.853, con un saldo negativo di 27.893 imprese, pari ad un tasso di crescita del -1,94%. Rispetto al 2009 hanno chiuso 591.411 imprese artigiane, hanno aperto 515.903 imprese, con un saldo negativo di 75.508 unità, pari ad un tasso di crescita del -5,05%.
Da inizio crisi gli occupati sono scesi di 1.246.900 unità (-5,3%), la disoccupazione arriva al 12,7%, con una crescita di 1,2 punti in dodici mesi.
Nell'ultimo anno l'occupazione dei giovani fino a 35 anni è caduta di 530 mila unità, con una diminuzione del 9,1%; all'opposto gli occupati senior, con 35 anni ed oltre, sono stabili.
Nel quindicennio tra il 1997 e il 2012 le imprese dell'economia reale - manifatturiero, costruzioni e servizi non finanziari al netto dell’agricoltura - hanno creato 1.614.300 nuovi occupati, mentre l'Agricoltura ha registrato una riduzione di 431.200 occupati, la Pubblica Amministrazione di 147.500 unità e la Finanza e Assicurazioni ha incrementato gli addetti di sole 49.300 unità. La crescita dell'occupazione nell'economia reale è 33 volte quella dell'economia finanziaria.
Le vendite sul mercato interno valgono l’87,5% del fatturato delle imprese italiane non finanziarie, per complessivi 2.628 miliardi di euro
Perdura un effetto di 'spiazzamento' del credito al settore privato: a novembre 2013 i titoli di stato nel portafoglio delle banche crescono di 59 miliardi di euro in un anno, pari al 17,0% in più, mentre i prestiti alle imprese scendono di 60 miliardi, pari al 6,2% in meno
Il divario con l’Europa della pressione fiscale arriva nel 2013 a 2,4 punti di PIL. Il gap fiscale, una sorta di ‘tassa di mancata Europa’, vale 36,1 miliardi di euro, pari a 604 euro per abitante.
Più di una impresa italiana su dieci è esposta alla concorrenza fiscale di confine: l’indice sintetico di tassazione e burocrazia nei 4 paesi confinanti con l’Italia è del 31,2% inferiore a quello del nostro Paese.
Tra le 34 economie avanzate l'Italia è al 7° posto per spesa pubblica sul Pil, all'8° posto per entrate fiscali sul Pil e addirittura al 3° posto per crescita delle entrate fiscali tra il 2005 e il 2013; ma il nostro Paese precipita al 31° posto per contesto favorevole a fare impresa; tra tutti i 189 Paesi nel mondo l’Italia si posiziona al 65°posto.
In cinque anni approvate 491 norme fiscali, di cui 288 con impatto burocratico sulle imprese
#artigianipercrescere - alcuni cluster per tornare a crescere
102.147 le imprese interessate nella filiera delle fonti di energia rinnovabili
357.780 imprese che investono in tecnologie green
214.441 imprese artigiane operanti in attività a vocazione turistica
150.933 imprese artigiane in settori ad elevato utilizzo di Information&Communication Technology e che danno lavoro a 499.484 addetti
19.063 imprese artigiane nell’offerta di servizi ICT
335.390 imprese artigiane in grado di offrire beni e servizi in 124 potenziali smart city
2,0% la crescita delle imprese artigiane nei settori driver nell'ultimo anno
lunedì 17 febbraio 2014
Italia arranca dietro ai big dell'Europa: Pil IV trimestre +0,4 Germania +0,3% Spagna e Francia, +0,1 Italia; Eurozona a +0,3%.
Il Pil nel quarto trimestre 2013 sale di +0,4 Germania +0,3% Spagna e Francia e solo +0,1 Italia; in Eurozona cresce del +0,3%. In termini di variazione trim/trim. solo Cipro e Finlandia rimangono in recessione e fanno peggio di noi.
Se passiamo alla variazione tendenziale il ritardo dell'Italia è evidente: Germania +1,4% a/a, Francia +0,8%, Spagna -0,1% mentre Italia rimane a -0,8%
Se passiamo alla variazione tendenziale il ritardo dell'Italia è evidente: Germania +1,4% a/a, Francia +0,8%, Spagna -0,1% mentre Italia rimane a -0,8%
mercoledì 12 febbraio 2014
Lentezza burocratica in 5 regioni congela 2,3 miliardi di pagamenti di debiti PA vs. imprese
Dopo 298 giorni dal primo decreto di sblocco dei pagamenti sono congelati al Tesoro 2,3 miliardi in attesa del “completamento degli adempimenti necessari” da parte di cinque Regioni; si tratta del 14,5% delle risorse stanziate per Regioni e province autonome nel 2013.
L'analisi nel Rapporto Confartigianato sui ritardi dei pagamenti della P.A.- il comunicato stampa
L'analisi nel Rapporto Confartigianato sui ritardi dei pagamenti della P.A.- il comunicato stampa
Anche in settore Energia in un biennio occupazione piccole imprese +13,0%, medio-grandi a -2,4%
Anche in un settore come quello della produzione e distribuzione di energia, tipicamente dominato da medie e grandi imprese (in cui è occupato l’84,0% degli addetti totali) la crescita dell’occupazione si è registrata solo nelle piccole imprese: sulla base dei dati recentemente pubblicati dall’Istat si calcola che tra il 2009 e il 2011 l’occupazione del settore energia elettrica e gas è rimasta sostanzialmente stazionaria (con una variazione cumulata del -0,2%), risultato di una creazione di nuova occupazione per 1.574 addetti nelle piccole imprese, pari al +13,0%, a fronte di una diminuzione di 1.726 addetti, pari al -2,4%, nelle medio grandi.
L'analisi sulla demografia di impresa in 'Crisi&Energia' su QE
L'analisi sulla demografia di impresa in 'Crisi&Energia' su QE
lunedì 10 febbraio 2014
Un freno alla ripesa: a dicembre prestiti a imprese a -5,3% (-53,3 miliardi in 12 mesi)
I dati Banca d'Italia pubblicati oggi indicano che a dicembre i prestiti a società non finanziarie cala del 5,3%, in leggero miglioramento rispetto al picco negativo del 6,0% di novembre. In 12 mesi minori prestiti a imprese (società non finanziarie e famiglie produttrici) per 53.277 milioni di euro
Debolezza ripresa: dopo due mesi positivi, a dicembre produzione manifatturiera a -1,0%
A dicembre 2013 l’indice destagionalizzato della produzione manifatturiera è diminuito dello 1,0% rispetto a
novembre. Il calo dopo due trimestri positivi.
I rischi di una frenata dei paesi emergenti: la flessione più marcata nella produzione di beni strumentali, -2,5 m/m
Nella media del trimestre ottobre-dicembre - rilevante per la dinamica del Pil nel IV trimestre 2013 - l’indice ha registrato un aumento dello 0,8% rispetto al trimestre precedente.
novembre. Il calo dopo due trimestri positivi.
I rischi di una frenata dei paesi emergenti: la flessione più marcata nella produzione di beni strumentali, -2,5 m/m
Nella media del trimestre ottobre-dicembre - rilevante per la dinamica del Pil nel IV trimestre 2013 - l’indice ha registrato un aumento dello 0,8% rispetto al trimestre precedente.
venerdì 7 febbraio 2014
Equazione della 'Titanic economy': +11,6% spesa pensioni oltre i 3.000 euro/mese -530mila occupati under 35
Come è noto, le politiche previdenziali in essere garantiscono grandi favori per le attuali pensioni di maggiore importo: il 4,0% di pensionati che beneficia di un assegno superiore a 3.000 euro al mese - stabilmente superiore al livello equo in base ai contributi versati - determina oltre la metà (il 52,3%) dell'incremento annuo della spesa per pensioni, con un incremento dell'11,6%.
Il bilancio pubblico è incapace di reperire risorse per ridurre la pressione fiscale su imprese ingessato dalla crescita della spesa per pensioni che nel periodo 2012-2017 salirà di 35,2 miliardi, assorbendo i due terzi (68,1%) della spesa primaria corrente.
Un sistema pensionistico così generoso appare un lusso che non ci possiamo più permettere mentre sul 'campo de battaglia' del mercato del lavoro i giovani vengono decimati, nel senso letterale del termine: in dodici mesi i giovani occupati under 35 calano di 529.800 unità, equivalente ad un calo del 9,1% (quasi uno su dieci, appunto).
Per dare un paramentro di riferimento: il piano del Governo varato ieri per il sostegno immediato alle attività innovative e di ricerca delle imprese, tra cui l'assunzone di giovani laureati, vale complessivamente 250 milioni per il 2014 e rappresenta solo il 3,3% dei 7.471 milioni di aumento della spesa pensionistica nello stesso anno.
Questo 'lusso', oltre alla vistosa iniquità, distoglie una quantità enorme di domanda aggregata: un adulto spende il 28,9% in più di un anziano di 65 anni ed oltre.
Il bilancio pubblico è incapace di reperire risorse per ridurre la pressione fiscale su imprese ingessato dalla crescita della spesa per pensioni che nel periodo 2012-2017 salirà di 35,2 miliardi, assorbendo i due terzi (68,1%) della spesa primaria corrente.
Un sistema pensionistico così generoso appare un lusso che non ci possiamo più permettere mentre sul 'campo de battaglia' del mercato del lavoro i giovani vengono decimati, nel senso letterale del termine: in dodici mesi i giovani occupati under 35 calano di 529.800 unità, equivalente ad un calo del 9,1% (quasi uno su dieci, appunto).
Per dare un paramentro di riferimento: il piano del Governo varato ieri per il sostegno immediato alle attività innovative e di ricerca delle imprese, tra cui l'assunzone di giovani laureati, vale complessivamente 250 milioni per il 2014 e rappresenta solo il 3,3% dei 7.471 milioni di aumento della spesa pensionistica nello stesso anno.
Questo 'lusso', oltre alla vistosa iniquità, distoglie una quantità enorme di domanda aggregata: un adulto spende il 28,9% in più di un anziano di 65 anni ed oltre.
giovedì 6 febbraio 2014
Sono 142 mila i makers artigiani innovatori che danno lavoro a 437mila addetti
A fronte di un terzo di microimprese che innovano (32,1%) si osserva una quota significativamente più elevata di imprese innovatrici, pari al 42,7%, tra le microimprese manifatturiere.
Sulla base di questa incidenza sulle microimprese sono 142.203 makers artigiani innovatori che danno lavoro a 437.002 addetti
Sulla base di questa incidenza sulle microimprese sono 142.203 makers artigiani innovatori che danno lavoro a 437.002 addetti
mercoledì 5 febbraio 2014
Innovatrice una microimpresa su tre (32,1%), in linea con le imprese più grandi (33,7%)
Le microimprese che innovano sono il 32,1% del totale delle imprese tra 3 e 9 addetti, un valore in linea con la quota di imprese innovatrici sopra i 10 addetti (33,7%). Quote significativamente più elevate di imprese innovatrici, pari al 42,7%, tra le microimprese manifatturiere, seguito dal 30,1% dei servizi e dell'apprezzabile 24,9% delle costruzioni.
L'analisi completa su innovazione imprese in rubirca 'Crisi&Energia in Quotidiano Energia
L'analisi completa su innovazione imprese in rubirca 'Crisi&Energia in Quotidiano Energia
Più alto rischio deflazione in Italia: prezzi alla produzione a -2,1%, Spagna +0,6%, Germania -0,4%, Francia -0,1%
A dicembre 2013 i prezzi alla produzione in Italia calano del -2,1% rispetto a dicembre 2012. I rischi di effetti da deflazione sull'economia sono molto più accentuati nel nostro Paese dato che i prezzi alla produzione negli altri Paesi europei tengono maggiormente: in Spagna a +0,6%, in Germania a-0,4% e in Francia a -0,1%.
martedì 4 febbraio 2014
Famiglie nel 2012: reddito disponibile -1,9%, imposte correnti pagate +5,7%
I dati pubblicati dall'Istat ieri indicano che nel 2012 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti diminuisce dell'1,9% rispetto all’anno precedente. Nello stesso anno le imposte correnti pagate dalle famiglie sono aumentate del 5,7%. La loro incidenza sul reddito disponibile al lordo delle stesse imposte è aumentata di 0,9 punti percentuali a livello nazionale (da 14,8 a 15,7%).