L'Italia mantiene una dinamica tendenziale negativa del Pil mentre il resto d'Europa cresce.
L'ingranaggio degli investimenti e della conseguente domanda di lavoro è bloccato dalla rarefazione del credito alle imprese che scende del 4,9% a febbraio 2014.
Il comunicato con l'analisi dell'Ufficio Studi di Confartigianato
mercoledì 28 maggio 2014
martedì 27 maggio 2014
A marzo 2014 il saldo commercio estero al netto dell'energia al massimo di 86.204 milioni, pari a 5,4 punti di Pil.
L'analisi dei dati recentemente pubblicati da Eurostat per il 2013 indicano l'Italia come il secondo Paese europeo per saldo del commercio estero non energetico (83,5 miliardi di euro), dietro alla Germania (297,2 miliardi) e davanti a Francia (che registra un deficit di 11,8 miliardi) e Regno Unito (-66,3 miliardi).
ll saldo commercio estero al netto dell'energia raggiunge il massimo di 86.204 milioni, pari a 5,4 punti di Pil. Massimo storico dper avanzo beni strumentali, pari a 54.199 milioni, equivalente al 3,4% del Pil; da solo il saldo dei beni strumentali 'finanzia' la bolletta energetica che a marzo 2014, su base annualizzata, ammonta di 51.257 milioni, pari a 3,2 punti di Pil.
Rispetto ai mercati di destinazione l'aumento delle vendite del made in Italy più rilevante si registra in Cina con un incremento nel primo trimestre di quest’anno del 13,3%, seguita da Romania con +10,8%, Belgio con +9,7%, Repubblica ceca con +9,6%, Regno Unito con 8,8%, Polonia con 8,0%, Stati Uniti con 5,9%, Paesi Bassi con 5,0% e Germania con +4,1%.In calo i mercati di Francia (-1,2%) e Turchia (-1,6%); le flessioni più rilevanti in Russia con -6,6%, in India con -9,3%, in Giappone con -11,0% e in Svizzera con -17,9%.
I rischi per incertezza domanda internazionale ed euro forte (ad aprile +6,0% a/a sul dollaro)
L'approfondimento dell'Ufficio Studi Confartigianato sull'andamento del commercio estero dell'Energia in QE-Quotidiano Energia
ll saldo commercio estero al netto dell'energia raggiunge il massimo di 86.204 milioni, pari a 5,4 punti di Pil. Massimo storico dper avanzo beni strumentali, pari a 54.199 milioni, equivalente al 3,4% del Pil; da solo il saldo dei beni strumentali 'finanzia' la bolletta energetica che a marzo 2014, su base annualizzata, ammonta di 51.257 milioni, pari a 3,2 punti di Pil.
Rispetto ai mercati di destinazione l'aumento delle vendite del made in Italy più rilevante si registra in Cina con un incremento nel primo trimestre di quest’anno del 13,3%, seguita da Romania con +10,8%, Belgio con +9,7%, Repubblica ceca con +9,6%, Regno Unito con 8,8%, Polonia con 8,0%, Stati Uniti con 5,9%, Paesi Bassi con 5,0% e Germania con +4,1%.In calo i mercati di Francia (-1,2%) e Turchia (-1,6%); le flessioni più rilevanti in Russia con -6,6%, in India con -9,3%, in Giappone con -11,0% e in Svizzera con -17,9%.
I rischi per incertezza domanda internazionale ed euro forte (ad aprile +6,0% a/a sul dollaro)
L'approfondimento dell'Ufficio Studi Confartigianato sull'andamento del commercio estero dell'Energia in QE-Quotidiano Energia
venerdì 23 maggio 2014
Tassazione immobiliare: con IMU Italia supera la media Ocse - analisi in diretta web con 800 fiscalisti Confartigianato
Oggi presentazione dell'Ufficio Studi durante diretta web della Direzione Politiche Fiscali su tassazione immobiliare, con circa 800 esperti fiscali del sistema Confartigianato.
Ripresa in ritardo: tra Paesei UE Pil a/a cala solo in Italia (-0,5%), Spagna +0,6% Francia +0,8%. Germania +2,3% Regno Unito 3,1%
Politica fiscale restrittiva Italia terzo Paese Ue 28 per saldo primario al 2,6%.
Con ICI tassazione immobili in Italia era 0,5 punti di Pil rispetto Ocse; con IMU Italia a +0,5 punti rispetto Ocse
Il focus sulla tassazione immobiliare.
Ripresa in ritardo: tra Paesei UE Pil a/a cala solo in Italia (-0,5%), Spagna +0,6% Francia +0,8%. Germania +2,3% Regno Unito 3,1%
Politica fiscale restrittiva Italia terzo Paese Ue 28 per saldo primario al 2,6%.
Con ICI tassazione immobili in Italia era 0,5 punti di Pil rispetto Ocse; con IMU Italia a +0,5 punti rispetto Ocse
Il focus sulla tassazione immobiliare.
mercoledì 21 maggio 2014
I 42 spread con l'Europa. L'nticipazione sul Corriere di uno studio Confartigianato
In un articolo di Sergio Rizzo sul sul Corriere della Sera l'anticipazione di uno studio Confartianato sui 42 spread con l'Europa
martedì 20 maggio 2014
Record saldo commercio estero beni strumentali: +58,2 mld; il comparto da solo paga tutta la bolletta energetica (-55,5 miliardi)
A marzo 2014 il saldo commercio estero per i beni strumentali, su base annua, raggiunge i 58,2 mld, più che compensando il saldo negativo del comercio estero di energia , pari a 55,5 miliardi
lunedì 19 maggio 2014
Nel primo trimestre 2014 imprese Energia al massimo storico di 10.000 (+13,4% a/a)
Nell'ultimo anno Energia si conferma il settore con il maggior dinamismo imprenditoriale: lo stock di imprese al I trimestre del 2014 che raggiunge il massimo storico di 10.000 imprese (+13,4%).
Nell’ultimo anno le imprese dell'Energia sono cresciute maggiormente in Sardegna con un incremento del 35,7%, seguite dalla Basilicata con il 29,5%, dalla Toscana con il 23,4, dalla Sicilia con il 20,6%, dalla Puglia con il 20,1%.
L'analisi completa dell'Ufficio Studi Confartigianato nella rubrica 'Crisi&Energia" su Quotidiano Energia
Nell’ultimo anno le imprese dell'Energia sono cresciute maggiormente in Sardegna con un incremento del 35,7%, seguite dalla Basilicata con il 29,5%, dalla Toscana con il 23,4, dalla Sicilia con il 20,6%, dalla Puglia con il 20,1%.
L'analisi completa dell'Ufficio Studi Confartigianato nella rubrica 'Crisi&Energia" su Quotidiano Energia
venerdì 16 maggio 2014
BRIC a due volti: export verso Cina +13,3, mentre Russia -6,6%, India -9,3%
I dati Istat pubblicati oggi mostrano che nel primo trimestre del 2013 si registra un aumento delle vendite del made in Italy dell'1,5%. Aumento più rilevanti in Cina +13,3%, Romania +10,8%, Belgio +9,7%, Repubblica ceca +9,6% e Regno Unito 8,8%.
All'opposto flessioni rilevanti in Russia con -6,6%, India con -9,3%, Giappone con -11,0% e Svizzera con -17,9%.
All'opposto flessioni rilevanti in Russia con -6,6%, India con -9,3%, Giappone con -11,0% e Svizzera con -17,9%.
giovedì 15 maggio 2014
Il Pil ritorna a diminuire (-0,1%) mentre Europa cresce: +0,2 Uem, +0,8% Germania e Regno Unito, Spagna +0,4%; stazionaria la Francia
Le stime preliminari pubblicate stamen indicano che nel primo trimestre del 2014 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del primo trimestre del 2013.
Negli ultimi tre anni (tra II trimestre 2011 e I trimestre 2014) abbiamo un calo del Pil in 10 trimestri su 12. Nel periodo si sono alternati quattro Governi: nel II trimestre 2011 era in carica il Governo Berlusconi, seguito dai Governi Monti e Letta e nel I trimestre 2014 è entrato in carica il Governo Renzi
In Eurozona il Pil sale dello 0,2%, con punte di +0,8% per Germania e Regno Unito e +0,4% della Spagna +0,4%; stazionaria la Francia.
Su base tendenziale, rispetto al primo trimeste di un anno fa, il ritardo dell'economia italiana è evidente: al calo di 0,5% in Italia il Pil sale di +2,3% in Germania, di 3,1% nel Regno Unito, di 0,8% Francia e 0,6% in Spagna. L'Eurzona a/a cresce dello 0,9%.
Negli ultimi tre anni (tra II trimestre 2011 e I trimestre 2014) abbiamo un calo del Pil in 10 trimestri su 12. Nel periodo si sono alternati quattro Governi: nel II trimestre 2011 era in carica il Governo Berlusconi, seguito dai Governi Monti e Letta e nel I trimestre 2014 è entrato in carica il Governo Renzi
In Eurozona il Pil sale dello 0,2%, con punte di +0,8% per Germania e Regno Unito e +0,4% della Spagna +0,4%; stazionaria la Francia.
Su base tendenziale, rispetto al primo trimeste di un anno fa, il ritardo dell'economia italiana è evidente: al calo di 0,5% in Italia il Pil sale di +2,3% in Germania, di 3,1% nel Regno Unito, di 0,8% Francia e 0,6% in Spagna. L'Eurzona a/a cresce dello 0,9%.
mercoledì 14 maggio 2014
Gelata di primavera in tutta Europa su produzione: Francia -0,7% m/m, Italia -0,5%, Germania -0,2% Regno Unito -0,1%
A marzo 2014 l'indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,5% rispetto a febbraio. Nella media del trimestre gennaio-marzo l'indice ha registrato un aumento dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.
Il calo è diffuso in tutta Europa: fa leggermente peggio di noi la Francia (-0,7%), in calo la produzione anche Germania (-0,2%) e Regno Unito (-0,1%).
Il calo è diffuso in tutta Europa: fa leggermente peggio di noi la Francia (-0,7%), in calo la produzione anche Germania (-0,2%) e Regno Unito (-0,1%).
lunedì 12 maggio 2014
In sei anni emanate 398 norme fiscali aumentano la burocrazia per le imprese
L'esame di 41 provvedimenti emanati tra aprile 2008 e il marzo 2014 evidenzia che sono state approvate 629 norme fiscali, di cui 72 semplificano (11,4% del totale), 168 sono sostanzialmente neutre dal punto di vista dell’impatto burocratico (26,7%) e 389 presentano un impatto burocratico sulle imprese (61,8%): quasi due norme fiscali promulgate su tre aumenta i costi burocratici per le imprese.
L'anteprima dello studio dell'Ufficio Studi e Direzione Politiche Fiscali di Confartigianato
In 6 anni le norme che semplificano la
gestione fiscale delle aziende sono solo 72 : la politica di semplificazione appare come
una 'tela di Penelope' se per 1 norma che semplifica ne vengono emanate 5,4 che
hanno un impatto burocratico sulle imprese.
L'anteprima dello studio dell'Ufficio Studi e Direzione Politiche Fiscali di Confartigianato
venerdì 9 maggio 2014
Export verso Giappone: Italia +7,0%, Spagna +5,8%, Germania +1,1% mentre Regno Unito -6,1% e Francia -8%.
Il report pubblicato questa settimana da Eurostat indica che nel 2013 l'Italia è il paese europeo con il più elevato surplus commerciale con il Giappone, pari a 3.462 milioni di euro, davanti a Germania (2.778 milioni) e Francia (2.123 milioni).
Tra i primi dieci Paesi europei per export in Giappone l'Italia presenta la maggiore crescita delle vendite con un +7,0%, e superiore a Spagna (5,8%), Germania (1,1%). All'opposto calano le esportazioni verso il Giappone il Regno Unito (-6,1%), Olanda (-6,9%), Francia (-8%), Belgio (-8,3%), Danimarca (-9,4%) e Svezia (-13,2%) e Irlanda (-19%).
Il report di Eurostat
Tra i primi dieci Paesi europei per export in Giappone l'Italia presenta la maggiore crescita delle vendite con un +7,0%, e superiore a Spagna (5,8%), Germania (1,1%). All'opposto calano le esportazioni verso il Giappone il Regno Unito (-6,1%), Olanda (-6,9%), Francia (-8%), Belgio (-8,3%), Danimarca (-9,4%) e Svezia (-13,2%) e Irlanda (-19%).
Il report di Eurostat
martedì 6 maggio 2014
Commissione Europea sancisce per il 2014 il massimo storico del debito pubblico sul PIL, al 135,2% del Pil
Le previsioni di ieri della Commissione Europea collocano il debito pubblico italiano al valore massimo del 13,2% del Pil, ben 31,5 punti in più rispetto al minimo relativo di 103,7 di dieci anni fa.
Nel 2015 inzia la discesa (-1,3 punti di Pil).
Nel 2015 inzia la discesa (-1,3 punti di Pil).
lunedì 5 maggio 2014
Crescita per l'Italia (+0,6%) ancora debole: 25° paese per crescita del Pil nel 2014; ritmo dimezzato rispetto Uem (1,2%)
Le previsioni dell'Istat e della Commissione Europea uscite stamane concordano su un ritorno alla crescita nel 2014 con il Pil in salita dello 0,6%. Per il 2015 l'Istituto di statistica indica l'1,0% e la Commissione Europea l'1,2%.
Nel 2014 torna a crescere - dopo un biennio negativo - la domanda interna (+0,4% secondo le previsioni dell'Istat), salgono le esportazioni (2,7%). Nel 2015 si rafforza ulteriormente la domanda interna (+0,9%) mentre il ritmo di crescita dell'export sale al 4,2%.
La crescita italiana è ancora modesta rispetto alle altre economie europee: nel 2014 e 2015 l'Italia è al 25° posto tra i 18 Paesi dell'Unione europea. La crescita è dimezzata rispetto alla media dell'Eurozona (1,2%)
Nel 2014 torna a crescere - dopo un biennio negativo - la domanda interna (+0,4% secondo le previsioni dell'Istat), salgono le esportazioni (2,7%). Nel 2015 si rafforza ulteriormente la domanda interna (+0,9%) mentre il ritmo di crescita dell'export sale al 4,2%.
La crescita italiana è ancora modesta rispetto alle altre economie europee: nel 2014 e 2015 l'Italia è al 25° posto tra i 18 Paesi dell'Unione europea. La crescita è dimezzata rispetto alla media dell'Eurozona (1,2%)