martedì 24 febbraio 2015
Debiti PA: una istanza di pagamento su cinque (19,9%) senza risposta da parte della PA sulla Piattaforma per la certificazione dei crediti
L'analisi di Confartigianato sulle istanze pendenti delle prime 130 Amministrazioni
lunedì 23 febbraio 2015
A dicembre segnali posItivi nelle Costruzioni. Ma nel totale 2014 produzione ancora a -6,9% mentre +1,9% in Eurozona
L'analisi di Confartigianato sull'output nel comparto delle Costruzioni, dove operano 4 imprese su 10 nell'artigianato.
giovedì 19 febbraio 2015
Prestiti alle imprese ancora in calo: -2,5% piccole imprese, più marcato (-4%) artigianato. Tassi in calo: spread Italia-Germania a 71 p.b. (-55 p.b. in un anno)
L'analisi dell'Ufficio Studi Confartigianato delle recenti tendenze del credito alle imprese con approfondimenti tematici dedicati alla presenza delle “banche del territorio” e alle condizioni di politica monetaria a inizio 2015
mercoledì 18 febbraio 2015
Slit payment: maggiori costi per le imprese per 230 milioni. Ogni 4 euro di recupero di evasione, 1 euro di oneri per le imprese fornitrici della PA
L’impatto in termini di maggiori oneri in capo alle imprese derivante dall’applicazione dello split payment in vigore dal 1° gennaio 2015. La norma prevede che l’IVA addebitata dai fornitori di beni e servizi alle Pubbliche amministrazioni non venga più versata dalla PA acquirente all’impresa fornitrice ma direttamente all’erario, generando, pertanto, in capo all’impresa un credito di IVA e una perdita di liquidità oltre a maggiori oneri burocratici per l’eventuale recupero del credito.
I maggiori costi derivanti dallo split payment colpiscono i fornitori della PA che già hanno sostenuto maggiori oneri fnanziari per 2,2 miliardi a causa del ritardato pagamento dei fornitori rispetto ai 30 giorni previsti dalla Direttiva Ue sui tempi di pagamento.
L'analisi dell'impatto dello split payment di Confartigianato
I maggiori costi derivanti dallo split payment colpiscono i fornitori della PA che già hanno sostenuto maggiori oneri fnanziari per 2,2 miliardi a causa del ritardato pagamento dei fornitori rispetto ai 30 giorni previsti dalla Direttiva Ue sui tempi di pagamento.
L'analisi dell'impatto dello split payment di Confartigianato
martedì 17 febbraio 2015
Crisi Libia e Russia: instabilità in Paesi di origine del 32% dell'import di energia
Anche per l'Italia nel corso del 2014 si osserva un calo del valore delle importazioni di energia: nei primi dieci mesi dell'anno l'import di petrolio e gas naturale cala del 19,0%.
Se guardiamo ai dieci maggiori Paesi fornitori di energia per l'economia italiana osserviamo per la Libia (8,4% del totale import) il calo più rilevante dell’import (-51,8% rispetto ai primi dieci mesi del 2013), seguita da Algeria (-42,4%), Arabia Saudita (-34,5%), Kazakhstan (-28,1%), Russia (-20,0%) e Azerbaigian (-17,6%); nel 2014 quest’ultimo Paese, a seguito del calo più contenuto delle importazioni di energia, diventa il secondo fornitore di energia dell’Italia, superando la Libia.
Le due crisi in corso in Libia e Russia coinvolgono due dei nostri principali partner energetici che, insieme, determinano un terzo (32,0%) del nostro import di gas e petrolio.
Gli effetti del calo delle entrate petrolifere nei Paesi produttori si riverberano anche sulle vendite del made in Italy: nei primi dieci paesi fornitori di energia - mercati che insieme rappresentano il 7,3% delle nostre esportazioni - il valore dell’export diminuisce del 4,9%, flessione più marcata rispetto al -0,8% delle vendite nei mercati extra UE e in controtendenza rispetto all'aumento del 4,0% delle esportazioni in UE.
Gli effetti del calo delle entrate petrolifere nei Paesi produttori si riverberano anche sulle vendite del made in Italy: l'analisi di Confartigianato
Se guardiamo ai dieci maggiori Paesi fornitori di energia per l'economia italiana osserviamo per la Libia (8,4% del totale import) il calo più rilevante dell’import (-51,8% rispetto ai primi dieci mesi del 2013), seguita da Algeria (-42,4%), Arabia Saudita (-34,5%), Kazakhstan (-28,1%), Russia (-20,0%) e Azerbaigian (-17,6%); nel 2014 quest’ultimo Paese, a seguito del calo più contenuto delle importazioni di energia, diventa il secondo fornitore di energia dell’Italia, superando la Libia.
Le due crisi in corso in Libia e Russia coinvolgono due dei nostri principali partner energetici che, insieme, determinano un terzo (32,0%) del nostro import di gas e petrolio.
Gli effetti del calo delle entrate petrolifere nei Paesi produttori si riverberano anche sulle vendite del made in Italy: nei primi dieci paesi fornitori di energia - mercati che insieme rappresentano il 7,3% delle nostre esportazioni - il valore dell’export diminuisce del 4,9%, flessione più marcata rispetto al -0,8% delle vendite nei mercati extra UE e in controtendenza rispetto all'aumento del 4,0% delle esportazioni in UE.
Gli effetti del calo delle entrate petrolifere nei Paesi produttori si riverberano anche sulle vendite del made in Italy: l'analisi di Confartigianato
giovedì 12 febbraio 2015
Nel 2015 torna a crescere la domanda per investimenti. Interessato il 39% degli addetti dell'artigianato
Nel 2015 tornano a crescere gli investimenti (+1,0%). L'Italia presenta un gap di 8 miliardi di investimenti pubblici rispetto alla media europea. Interessato dalla domanda di investimenti il 39% dell'artigianato, con 1,1 milioni di addetti. L'analisi sul portale di Confartigianato
mercoledì 11 febbraio 2015
A dicembre 2014 +1,8% produzione manifatturiera con composizione settoriale artigianato; 2014 tenuta a -0,5%, migliore del -2,8% del 2013.
A dicembre 2014 segna una crescita dinamica della produzione manifatturiera con la composizione settoriale dell'artigianato; nel totale del 2014 avviato un recupero: l'analisi sul portale Confartigianato
martedì 10 febbraio 2015
lunedì 9 febbraio 2015
Nuovo Indice Confartigianato sul costo energia elettrica di una Micro-piccola impresa
Al I trimestre 2015 Indice Confartigianato costo energia elettrica di una Micro-piccola impresa segna una diminuzione del 6,2% rispetto al IV 2014. Il prezzo dell’energia scende del 9,6% mentre Oneri generali di sistema calano del 5,5%. Le preoccupazioni delle imprese sull’attuazione del ‘tagliabollette’.
L'indice presentato in Crisi&Energia di QE-Quotidiano Energia; i dettagli su portale Confartigianato
L'indice presentato in Crisi&Energia di QE-Quotidiano Energia; i dettagli su portale Confartigianato
Il fisco locale per l'attrattività delle imprese: le differenze in 52 comuni del Veneto
La pressione ficale in Italia persisteoltre il 43%, spinta in alto dalla dinamica delle entrate fiscali delle Amministrazioni Locali: in quattro anni, tra due recessioni, boom IMU (+114%) e
-25% trasferimenti ad Amministrazioni Locali.
La localizzazione d'impresa sempre più tiene conto dei parametri di fisco locale: il labririnto di IMU, TASI, TARI, TARES, Oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, Addizionale Comunale IRPEF, Tariffe Servizio Idrico Integrato, Fognature e Depurazione in 52 comuni del Veneto presentati oggi nel Rapporto di Confartigianato del Veneto
-25% trasferimenti ad Amministrazioni Locali.
La localizzazione d'impresa sempre più tiene conto dei parametri di fisco locale: il labririnto di IMU, TASI, TARI, TARES, Oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, Addizionale Comunale IRPEF, Tariffe Servizio Idrico Integrato, Fognature e Depurazione in 52 comuni del Veneto presentati oggi nel Rapporto di Confartigianato del Veneto
sabato 7 febbraio 2015
Nel 2015 calo prezzi di Spagna (-1%) e Italia (-0,3%) trascina Eurozona in deflazione (-0,1%). Nel 2016 prezzi tornano a salire
Il rischio di deflazione appare molto concreto nell'area Euro: le previsioni della CE pubblicate ieri evidenziano che nel 2015 l'Eurozona entra in deflazione (-0,1% contro +0,4% del 2014) trascinata dal calo prezzi dell'1% in Spagna e del -0,3% in Italia, Grecia e Slovenia.
Le precedenti previsioni della CE di novembre indicavano per il 2015 un tasso di inflazione dello 0,8% nell'Eurozona.
Nel 2016 i prezzi tornano a crescere: +1,5 in Italia, più dell'1,3% dell'Uem
Le precedenti previsioni della CE di novembre indicavano per il 2015 un tasso di inflazione dello 0,8% nell'Eurozona.
Nel 2016 i prezzi tornano a crescere: +1,5 in Italia, più dell'1,3% dell'Uem
Tasso inflazione 2015
ns. elaborazione su dati CE
venerdì 6 febbraio 2015
Neve sulle autostrade: problemi di circolazione nel mese invernale con maggiore volume di traffico pesante sulla rete
Le criticità di queste ore per i trasporti a causa della neve si registrano nel mese invernale con il maggiore volume di traffico pesante, sulla base dei dati Aiscat dell'ultimo anno: a fronte di 1.238 milioni di veicoli-km di dicembre 2013, il traffico sale a 1.256 a gennaio 2014 e a 1.269 a febbraio 2014.
Il flusso del traffico pesante sulla rete autostradale
milioni di veicoli-km
milioni di veicoli-km
giovedì 5 febbraio 2015
Eurolentezza: nel 2015-16 Italia con crescita più bassa dei 19 Paesi dell'Eurozona
I problemi di bassa crescita dell'economia italiana si evidenziano anche in questa fase di recupero del ciclo economico: le previsioni Winter 2015 European Economic Forecast della Commissione Europea pubblicate oggi evidenziano che nel biennio 2015-16 l'economia dell'eurozona cresce dell'1,6%; tra i 19 Paesi la crescita più bassa si registra a in Italia (+0,9%). Tra i maggiori Paesi dell'Uem la Spagna segna un +2,4%, la Germania l'1,7% e la Francia l'1,4%.
media annua - ns. elaborazioni su dati CE
mercoledì 4 febbraio 2015
Sugli effetti sul calo del prezzo del greggio - una analisi su e7, settimanale di QE Quotidiano Energia
Su e7 - settimanale di QE, la focus story fa il punto sugli effetti del calo del prezzo del greggio con:
Vittorio D'Ermo, Consigliere Associazione Italiana Economisti dell'Energia; Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio studi Confartigianato e autore di questo blog; Unione Petrolifera e il Presidente di Mondoconsumatori Salvatore Carluccio.
Sul'impatto l'influenza del cambio: nel corso del 2014 l'euro si è svalutato del 10% attenua gli effetti della riduzione del 44% del prezzo in dollari del barile di Brent
La dinamica delle imprese artigiane nel 2014: prosegue la selezione, ma segnali di miglioramento rispetto al 2013
Nel 2014 le imprese artigiane segnano un calo dell' 1,5%, in miglioramento rispetto al -1,9% del 2013. L'analisi di Confartigianato della dinamica dell'artigianato nel decennio 2005-2014 ; a seguire le dichiarazioni del Presidente Merletti sul ruolo chiave dell'artigianato
martedì 3 febbraio 2015
lunedì 2 febbraio 2015
Il prezzo del petrolio ai livelli d 5 anni fa. Le minori entrate nei Paesi fornitori di energia per l'Italia riducono del 4,9% le vendite made in Italy
Le oscillazioni del prezzo del petrolio spostando risorse da/verso i Paesi produttori con influenzando la loro domanda estera. In questa fase di marcata flessione del prezzo inernazionale del petrolio sul portale Confartigianato l'analisi della dinamica delle esportazioni gennaio-ottobre 2014 nei paesi fornitori di energia.
domenica 1 febbraio 2015
Per pensioni sostenibili serve crescita e aumento della produttività. Siamo sulla strada giusta ?
Le previsioni di lungo periodo della Ragioneria Generale dello Stato (scenario base, pagg. 331 e seg.) di giugno coerenti con le ipotesi macroeconomiche contenute nel DEF 2014 evidenziano la sostenibilità della spesa pensionistica nel lungo periodo, che al 2050 sarà al 15,2% del Pil (in linea con il 15,3% del 2010 e inferiore di 1,2 punti al 16,4% del 2015).
Ma questa sostenibilità in termini di finanza pubblica si registrerà a condizione di una sensibile crescita. Tra il 2015 e il 2050 la popolazione sale del 3,1% mentre gli occupati saliranno dell’14,1%, grazie ad un tasso di occupazione che sale di 3,9 punti. Nel frattempo il Pil in volume dovrà salire, a prezzi costanti, dell'80,1%, un ritmo di crescita 5,6 volte la crescita degli occupati. Ogni anno il Pil deve crescere al tasso 'tedesco' dell'1,7%. Tale crescita deriva in larga parte dalla crescita della produttività che, nei 35 anni esaminati, dovrà crescere dell'1,1%, quasi due volte lo 0,6% medio registrato tra il 1995 e il 2007, prima dello scoppio della crisi ( e la crescita della produttività in rapporto agli occupati è ancora inferiore e pari al +0,3% all'anno).
La crescita 2015-16 si ferma allo 0,6% medio annuo; partiamo male per il tabellino di marcia di 1,7% medio annuo.
Senza un programma straordinario che combina riforme e domanda per investimenti è sostenibile la crescita del Pil per occupato ?

Ma questa sostenibilità in termini di finanza pubblica si registrerà a condizione di una sensibile crescita. Tra il 2015 e il 2050 la popolazione sale del 3,1% mentre gli occupati saliranno dell’14,1%, grazie ad un tasso di occupazione che sale di 3,9 punti. Nel frattempo il Pil in volume dovrà salire, a prezzi costanti, dell'80,1%, un ritmo di crescita 5,6 volte la crescita degli occupati. Ogni anno il Pil deve crescere al tasso 'tedesco' dell'1,7%. Tale crescita deriva in larga parte dalla crescita della produttività che, nei 35 anni esaminati, dovrà crescere dell'1,1%, quasi due volte lo 0,6% medio registrato tra il 1995 e il 2007, prima dello scoppio della crisi ( e la crescita della produttività in rapporto agli occupati è ancora inferiore e pari al +0,3% all'anno).
La crescita 2015-16 si ferma allo 0,6% medio annuo; partiamo male per il tabellino di marcia di 1,7% medio annuo.
Senza un programma straordinario che combina riforme e domanda per investimenti è sostenibile la crescita del Pil per occupato ?