martedì 30 aprile 2013

Tasso di occupazione 'vintage': a marzo 2013 al 56,3%, agli stessi livelli del 2001

Il tasso di occupazione pubblicato oggi dall'Istat indica un rapporto tra occupati e popolazione tra 15 e 64 anni del 56,3%; dato decisamente rétro, collocandosi ai livelli di inizio secolo: nel secondo trimestre 2001 il tasso di occupazione era, infatti, del 56,3%

Occupati/Popolazionevalori percentuali - 15-64 anni
nostre elaborazione su dati Istat

Dalla 'imposta federalista' IMU extragettito 'poco federale' di 4,5 miliardi

Il gettito dell'IMU, modulato secondo l'aliquota base del 4 per mille su abitazione principali e 7,6 per mille per seconde abitazioni e immobili produttivi avrebbe determinato un gettito IMU di 19,2 miliardi. Il gettito effettivo è di 23,7 miliardi con un extra gettito di 4,5 miliardi di euro.

L'analisi dell'impatto dell'IMU nel report Le‘ganasce fiscali’ alla crescita. L’economia italiana stretta tra bassa crescita e alta pressione fiscale. I possibili interventi per tornare a crescere

lunedì 29 aprile 2013

Ventennio perduto: dal 1993, con 12 Governi, debito pubblico salito di 13,1 punti, la pressione fiscale di 1 punto, la ricchezza relativa rispetto UEM è crollata di 13,6 punti

Oggi si presenta in Parlamento il Governo Letta, insediato ieri, 28 aprile 2013.
Nei vent'anni che vanno dall'aprile 1993 - in cui viene varato Governo Ciampi insediato il 28.04.1993 - all'aprile 2013 abbiamo avuto 12 Esecutivi.
Nel 1993 il debito pubblico era pari al 115,1% del PIL, salito al 121,2% nel 1994. Quest'anno è al 128,1%. In un ventennio è cresciuto di 13,1 punti di PIL.
La pressione fiscale nel 1993 era al 43,4%. Quest'anno è al 44,4%. In un ventennio è cresciuta di 1 punto.
Nel 1993 il PIL pro capite reale in Italia era il 102,0% della media Eurozona. Quest'anno è al 88,4%. In un ventennio la ricchezza relativa reale è, invece, diminuita di 13,6 punti.
Non ci sono alternative ad un recupero, veloce, molto veloce, del tempo - e del PIL - perduto.

venerdì 26 aprile 2013

Ricetta per la crescita: tra 2003-2010 piccole imprese +534.255 occupati, il 25,1% in più delle medie e grandi imprese

Nei sette anni che vanno dal 2003 al 2010 - Grande recessione compresa - le piccole imprese hanno incrementato l'occupazione di 534.255 addetti, il 25,1% in più dei, comunque consistenti, 427.101 maggiori addetti delle medie e grandi imprese.
Il nuovo Escutivo rivolga tutte le attenzioni all'unico motore del Paese, le imprese; crei condizioni favorevoli per creare, vendere, investore ed assumere, elimini lacci e lacciuoli, abbassi la pressione - fiscale e burocratica - dello Stato, alzi l'efficenza della Pubblica Amministrazione, aumenti la 'produttività della spesa pubblica'.

L'evoluzione di lungo periodo dell'occupazione creata dalle imprese a pagina 51 del rapporto 'Il coraggio delle imprese'

mercoledì 24 aprile 2013

I trim. 2013 made in italy extra UE: beni di consumo a +10,4% (9,2% di un anno fa) e beni strumentali a +7,2% (+3,3% un anno fa).

La stima preliminare del commercio estero extra UE - che rappresenta quasi metà del made in Italy (46,3%) - pubblicata dall'Istat ieri indicano che le esportazioni dei beni consumo salgono del 10,4%, migliorando il 9,2% rilevato un anno fa. In particolare si migliora la performance dei beni di consumo durevoli (+14,2%, era 4,1% un anno fa) e dei beni consumo non durevoli a +9,4% (10,7% un anno fa). Anche i beni strumentali, a +7,2%, sono in netto miglioramento rispetto ad un anno prima (+3,3%).
Prodotti intermedi ed energia appesantiscono il recupero: frenano i prodotti intermedi a +2,4% (11,9% un anno fa), mentre è in netta flessione l'Energia -12,7% (era +42,1% un anno fa).
Ricordiamo che nel 2012 l'export dei Beni  di consumo è il 29% del made in Italy, i Beni strumentali sono il 32%, i Prodotti intermedi il 34% e l'Energia - prevalentemente prodotti raffinati - il 6%.
 
Dinamica esport extra UE I trimestre 2013 e 2012var. % tendenziale export cumulato gennaio-marzo
ns. elaborazione su dati Istat
 

martedì 23 aprile 2013

A Bolzano tasso occupazione del 71,9% come in Germania. A Modena 69,4% come in Finlandia

Nonostante le difficoltà del mercato del lavoro italiano vi sono alcune situazioni territoriali che ci avvicinano all'Europa. Se prendiamo a riferimento i dati 2012 sul mercato del lavoro osserviamo che il tasso di occupazione più alto d'Italia si registra a Bolzano con il 71,9%, pressoche alla pari con quello di Germania (72,8%), Danimarca (72,6%) e Austria (72,5%).  La seconda provincia Modena con un un tasso di occupazione del 69,4%, identico a quello della Finlandia.
All'opposto nelle provincie con il più basso tasso di occupazione siamo 'fuori dall'Europa': il tasso peggiore sono a Crotone (36,9%) e Napoli (36,6%) e sono inferiori al 48,9% della Turchia e al 44,0% della Repubblica di Macedonia.

L'analisi dei mercati del lavoro locali nel report di Confartigianato "Un anno di lavoro sul lavoro" presentato in occasione della Convention Servizi 2013

lunedì 22 aprile 2013

Negli ultimi dodici mesi chiudono 42 imprese all'ora, di cui 14 sono artigiane. Dal giorno delle elezioni ad oggi hanno chiuso 56.548 imprese

Utilizzando i dati Unioncamere-Movimprese si calcola che negli ultimi quattri trimestri sono cessate 368.573 imprese, 1010 al giorno, 42 all'ora. Con questa velocità, dal giorno delle elezioni ad oggi hanno chiuso  56.548 imprese.
Negli ultimi quattro trimestri hanno chiuso 122.844  imprese artigiane, con una crescita delle chiusure del 6,9% rispetto ai dodici mesi precedenti.
Nell'ultimo anno per l'artigianato si registra un saldo negativo tra iscritte e cessate di 26.273 imprese, il peggiore del decennio.


Saldo imprese artigiane tra II trimestre t-1/I trimestre t
ns. elaborazioni su dati Unioncamere -Infocamere

venerdì 19 aprile 2013

Saldo commercio estero ultimi 12 mesi: +16,2 miliardi, +77,1 no energy -60,9 bolletta energia. In un anno prezzo petrolio in euro +8,7%

Si consolida il saldo positivo del commercio estero: nei dodici mesi terminanti a febbraio il saldo export-import è positivo per 16.212 milioni, di cui 77.136 per Beni  di consumo, strumentali e prodotti intermedi mentre persiste una elevata bolletta energetica, pari a 60.924 milioni di euro.
Il made in Italy fornsice un apporto positivo al saldo partite correnti: negli ultimi dodici mesi il saldo commerciale dei beni strumentali migliora di 13.542 milioni quello per i beni intermedi di 12.853 e quello dei beni di consumo di 9.264.
Persistono le tensioni sul saldo del commercio estero date dai prezzi del petrolio elevati: nel 2012 il prezzo del petrolio Brent valutato in euro sale dell'8,7%.

giovedì 18 aprile 2013

Costruzioni - 4,2% a febbraio; peggio del +0,8% dell' Eurozona

Oggi Istat pubblica il dato di febbraio della produzione nelle costruzioni, in discesa del 4,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il dato mostra una peggiore performance rispetto all'Eurozona che, nello stesso mese, registra un aumento dello 0,8%.
Nei primi due mesi del 2013 l'attività delle costruzioni è in fessione del 6,9 rispetto al primo bimestre dello scorso anno.

In cinque anni la le costruzioni hanno perso il 21,8% del valore aggiunto: l'analisi sul settore dell'Edilizia nel rapporto Anaepa-Confartigianato 2013

Microimprese 'anti-crisi' con +1,7% dipendenti vs -1,6% totale imprese

Lunedì scorso così si è espresso così il Presidente della BCE Mario Draghi:
"Although we see a decrease in fragmentation on the funding side, our very accommodative monetary policy stance is only partly passed on to the financing conditions faced by firms and households in some euro area countries. Companies headquartered in stressed countries face worse borrowing conditions than equally risky competitors in non-stressed countries. And, within the same stressed economy, Small and Medium-sized Enterprises (SMEs) suffer relatively more than large companies that have easier access to capital markets and are less dependent on the banking system. This is especially disconcerting given that SMEs account for about three quarters of euro area employment" (The role of monetary policy in addressing the crisis in the euro area, discorso di Mario Draghi, Presidente della BCE, 15 aprile 2013, grassetti nostri)

A margine dell'invito a finanziare le PMI da parte del Presidente della BCE Mario Draghi è ben stilizzato da questo dato: tra il 2007 e il 2010  le micro imprese sono quelle che segnano un robusto incremento dell'occupazione dipendente (+1,7%), a fronte di una diminuzione dell'1,6% del totale delle imprese. La crescita dei dipendenti nelle micro imprese è quattro volte l'incremento dei dipendenti nelle grandi imprese con 250 addetti ed oltre.

mercoledì 17 aprile 2013

La produzione manifatturiera nel primo bimestre del 2013 scende del 3,2%; anche se volumi export no energy a +1,6%

Secondo gli ultimi dati Istat sul commercio estero nel primo bimestre del 2012 sono in frenata i volumi delle merci esportate, che crescono dell'0,8%; al netto dell'energia i volumi salgono dell'1,6%. Persiste un troppo debole traino per la produzione manifatturiera: l'output manifatturiero nel primo bimestre del 2013 scende del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Migliora il -7,0% del 2012 ma è lontano dal 4,7% del 2011.

L'analisi sul critico 'disallineamento' tra export e produzione manifatturiera

2000- 2013 - dinamica della produzione manifatturiera nel primo bimestre dell'anno
media gennaio febbraio dati grezzi - var. % tendenziali
annovar. %
20002,4
20014,0
2002-5,0
2003-0,3
2004-0,1
2005-3,0
20061,5
20075,0
20081,7
2009-21,9
20100,6
20114,7
2012-7,0
2013-3,2
ns. elaborazioni su dati Istat

martedì 16 aprile 2013

'Burosauro' fiscale: i tempi per pagare le imposte in Italia sono il 52,8% in più della media Ocse

Per le procedure per il pagamento delle imposte e contributi in Italia servono 269 ore/anno, equivalenti a circa 36 giorni lavorativi, per il pagamento delle imposte il 52,8% in più delle 176 ore della media Ocse

La burocrazia fiscale analizzata nel report Le‘ganasce fiscali’ alla crescita. L’economia italiana stretta tra bassa crescita e alta pressione fiscale. I possibili interventi per tornare a crescere

lunedì 15 aprile 2013

2012-2103, biennio dell'incubo fiscale: pressione fiscale +339 euro per abitante; PIL -289 euro per abitante

Sulla base degli ultimi dati di finanza pubblica contenuti si osserva che in Italia nel beiennio 2012-2013 le entrate su cui è calcolata la pressione fiscale sul PIL, sono salite di 339 euro per abitante mentre il PIL è sceso per 289 euro per abitante.
Anche in Eurozona sale la pressione fiscale, ma a fronte di un aumento della ricchezza.

L'analisi sulla dinamica della pressione fiscale in Italia nel report Le‘ganasce fiscali’ alla crescita. L’economia italiana stretta tra bassa crescita e alta pressione fiscale. I possibili interventi per tornare a crescere

venerdì 12 aprile 2013

In un anno e mezzo: una manovra ogni 90 giorni. Oggi ne sono passati 107 dall'ultima.....

Tra 6 luglio 2011 e 24 dicembre 2012 intercorrono 537 giorni. In tale periodo sono state effettuate 6 manovre dei conti pubblici: una manovra ogni 90 giorni.
Le 6 manovre 2011-2012 correggono il deficit al 2014 per 81,5 miliardi. La correzione dell’indebitamento netto è stata tutta attuata nel 2011.

L'analisi delle manovre  2011-2012 nel report Le‘ganasce fiscali’ alla crescita. L’economia italiana stretta tra bassa crescita e alta pressione fiscale. I possibili interventi per tornare a crescere

Bolletta energia a 62 miliardi: volumi dell’import a -5,1% i prezzi rimangono a +9,9%

Bolletta energia a 62,2 miliardi: mentre i volumi dell’import calano negli ultimi 12 mesi del -5,1% i valori medi unitari  rimangono a +9,9%. Prezzi del petrolio alti possono ritardate e frenare la fase di recupero.

L'analisi dell'Ufficio Studi Confartigianato in 'Crisi&Energia' su Quotidiano Energia

giovedì 11 aprile 2013

E il settimo giorno il fisco di riposò.....

Tra il 2008 e il 2012 sono state varate 297 modifiche di carattere fiscale; gli esperti della Direzione Politiche Fiscali di Confartigianato hanno esaminato le norme e individuato 186 le norme che aumentano la burocrazia per le imprese: 1 ogni 6 giorni.

La burocrazia fiscale analizzata nel report Le‘ganasce fiscali’ alla crescita. L’economia italiana stretta tra bassa crescita e alta pressione fiscale. I possibili interventi per tornare a crescere

In quattro anni -506mila occupati, +54mila cause di lavoro. E un procedimento dura 578 giorni

I rischi di aumento del contenzioso nell'applicaizone concreta della riforma del lavoro del 2012 urtano su arretrati crescenti nei tribunali: tra il 2007 e il 2011 le cause di lavoro salgono del 12,9%; mentre l'occupazione scende di 506mila unità le nuove cause di lavoro sono salite di 54mila unità. Lunghi i tempi della giustizia: un procedimento di lavoro in tribunale ordinario dura 578 giorni: 1 anno e 7 mesi.

L'analisi nel rapporto "Primi elementi di valutazione degli effetti della riforma del mercato del lavoro"; il comunicato con la sintesi dei risultati e i dati pubblicati sul dossier su Repubblica

mercoledì 10 aprile 2013

Nel 2012 pressione fiscale + 1,5 punti e potere acquisto famiglie -4,8%%. In sette anni pressione fiscale +3,9 punti, potere di acquisto delle famiglie -8,6%.

Negli ultimi anni il bilancio dello stato ha generato un rilevante - ed eccessivo - spiazzamento della spesa privata: elaborando i dati Istat di ieri si osserva che tra il 2005 e il 2012 il potere di acquisto della famiglie - misurato come il reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici in termini reali, crolla dell'8,6% a fronte di un aumento della pressione fiscale di 3,9 punti che passa dal 40,1% del PIL nel 2005 al  44,0% del 2012.
L'ultimo anno, il 2012 accentua il trend con la pressione fiscale che sale di 1,4 punti di PIL ed il potere acquisto famiglie che scende del 4,8%.

Sulla dinamica di entrate e pressione fiscale il report Le‘ganasce fiscali’ alla crescita. L’economia italiana stretta tra bassa crescita e alta pressione fiscale. I possibili interventi per tornare a crescere

martedì 9 aprile 2013

Nel 2013 l'Italia ha il saldo primario più alto tra i paesi dell'Unione Europea

La cura fiscale da cavallo per l'economia italiana è sintetizzata dagli ultimi dati della Commissione Europea secondo cui l'Italia è il Paese europeo con il più alto saldo primario (entrate-uscite al netto di quelle per interessi) nel 2013 e pari al 3,2% del PIL. La Germania è al 2,2%, la Grecia è a zero, il Portogallo è in deficit primario dello 0,5%, la Francia  dell'1,2%, la Spagna a -3,2%.
La Relazione al Parlamento varata dal Governo lo scorso 21 marzo indica per il 2013 un saldo primario del 2,9% del PIL.

Le tensioni senza precedenti della politica fiscale italiana nel report Le‘ganasce fiscali’ alla crescita. L’economia italiana stretta tra bassa crescita e alta pressione fiscale. I possibili interventi per tornare a crescere

lunedì 8 aprile 2013

ll gap fiscale con l’Europa aumenta e arriva a 2,9 punti di PIL e vale 45,5 miliardi, 766 euro pro capite

La Commissione Europea confronta la pressione fiscale - tax burden comprensivo di circa mezzo punto di PIL di prelievo per imposte indirette della Unione Europea - e mette in evidenza che in Italia è del 44,6% contro il 41,7% della media Eurozona. Il divario fiscale con l’Europa aumenta e arriva a 2,9 punti di PIL e vale 45.523 milioni: ogni italiano paga un gap fiscale con l'Europa di 766 euro.

I numeri su entrate e pressione fiscale nel report Le‘ganasce fiscali’ alla crescita. L’economia italiana stretta tra bassa crescita e alta pressione fiscale. I possibili interventi per tornare a crescere


sabato 6 aprile 2013

Tra settembre e dicembre 2012 da cittadini a Stato 103,9 milioni euro all'ora

Nel quarto trimestre 2012 le entrate totali sono il 56,3% del PIL, quasi due punti superiori al 54,5% del IV trimestre 2011. La pressione fiscale nel quarto trimestre 2012 arriva a 52,0%, con un aumento di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente.
Tra settembre e dicembre 2012 passano dai cittadini allo Stato 2.493.239.130 euro al giorno, 103.884.964 euro all'ora, 1.731.416 euro al minuto.

Il report  Le‘ganasce fiscali’ alla crescita. L’economia italiana stretta tra bassa crescita e alta pressione fiscale. I possibili interventi per tornare a crescere.

venerdì 5 aprile 2013

La peggiore dinamica della disoccupazione a Cipro, Portogallo, Spagna e Italia.

Tra l'incudine della recessione e il martello delle manovre fiscali restrittive, nei sette mesi in cui ha operato la riforma del mercato del lavoro l'Italia è il 3° paese europeo per crescita del tasso di disoccupazione che dal 10,6% di luglio 2012 sale all'11,6% di febbraio 2013. La scarsa efficacia delle politiche del lavoro ci mette in compagnia delle economie periferiche: davanti all'Italia, per crescita della disoccupazione, c'è Cipro (+1,8 punti), seguito da Portogallo (1,6 punti) e Spagna (1,0 punti, come l'Italia).

Unemployment rate by sex and age groups - monthly average, %
S_ADJSeasonally adjusted data
GEO/TIME2012M072013M02var.rank var.
UE2710,510,90,4
Euro area11,412,00,6
Cyprus12,214,01,81
Portugal15,917,51,62
Spain25,326,31,03
Italy10,611,61,03
Netherlands5,36,20,95
Belgium7,58,10,66
Slovakia14,014,60,66
France10,310,80,58
Poland10,110,60,58
Slovenia9,39,70,410
Luxembourg5,25,50,311
Malta6,36,60,311
Austria4,54,80,311
Finland7,88,10,311
Sweden7,98,20,315
Czech Republic7,07,20,216
Bulgaria12,412,50,117
Lithuania13,013,10,117
Germany5,55,4-0,119
Denmark7,67,4-0,220
Romania7,06,7-0,321
Ireland14,714,2-0,522
ns. elaborazione su dati Eurostat



L'analisi di Confartigianato sugli effetti della riforma Fornero, le opinioni degli artigiani nell'Osservatorio ISPO-Confartigianato e i dati ripresi nel dossier di Repubblica.

giovedì 4 aprile 2013

Crisi di liquidità: lo Stato spiazza il settore privato

Nei dodici mesi che vanno da gennaio 2012 e gennaio 2013 i titoli stato nel portafoglio delle banche sono aumentati per 112,9 miliardi di euro pari al 47,5% in più. Nello stesso artco di tempo i prestiti alle imprese sono scesi di 37,3  miliardi, pari al 3,7%. Nel contempo la PA trattiene 91 miliardi di debiti verso imprese fornitrici che, nell'ultimo anno rilevato, aumentano del 7,8%: il 'debitovelox' della PA verso le imprese segna una velocità di 557.300 euro/ora.

L'analisi di Confartigianato sul debito della PA, ripresa da un articolo di Sergio Rizzo sul Corriere di mercoledì 3 aprile 2013

martedì 2 aprile 2013

Dal picco pre crisi persi 792mila occupati. Anche nei 7 mesi in cui è in vigore la riforma Fornero l'occupazione cala dell'1,1%

Servono cure shock per ridare fiato al mercato del lavoro: l'elaborazione dei dati usciti oggi indica che dal picco pre crisi di aprile 2008 abbiamo perso 792mila occupati. La riforma del mercato del lavoro non ha migliorato la situazione: dall'entrata in vigore della riforma sul mercato del lavoro gli occupati segnano un calo rilevante, passando da 22.985.000 unità di luglio 2012 ai 22.739.000 di febbraio 2013, con un calo di 247mila unità. Il tasso di disoccupazione è dell'11,6% e da luglio 2012 è salito di quasi un punto (0,9) e quello giovanile arriva al 37,8% ed è salito di 2,8 punti in sette mesi.
Auspichiamo che la crescita congiunturale dell'occupazione dello 0,2% di febbraio rappresenti un'inversione di tendenza. Va peraltro ricordato che le recenti previsioni del Governo indicano che nel 2013 l'occupazione calerà di un ulteriore 0,3% (Relazione al Parlamento 2013 del 21 marzo 2013); peggiora la previsione di +0,1% fatta il 4 dicembre 2011, e confermata nel DEF di aprile, prima del varo della riforma.

L'analisi di Confartigianato sugli effetti della riforma Fornero, le opinioni degli artigiani nell'Osservatorio ISPO-Confartigianato e i dati ripresi nel dossier di Repubblica.