mercoledì 17 dicembre 2014

In 10 mesi un miliardo in meno (-954 milioni) per il made in Italy in Russia. Il crollo del 10,5% pesa quasi mezzo punto di crescita dell'export.

L'analisi degli ultimi dati Istat sul commercio estero ad ottobre 2014 evidenziano un aumento delle esportazioni (+0,4%) rispetto a settembre. L'aumento congiunturale dell'export è la sintesi della crescita dei mercati Ue (+1,8%) e della flessione di quelli extra Ue (-1,2%).
Nei primi dieci mesi dell'anno l'export cresce dell'1,6%, risultato di un aumento delle vendite verso UE del 3,7% e una diminuzione di quelle verso i Paesi extra UE dello 0,9%. In Russia il calo dell'export arriva al -10,5%. Il crollo del mercato russo spiega il 70,6% del calo delle vendite extra UE. Azzerando il calo di esportazioni verso la Federazione Russa il made in Italy nei primi 10 mesi  del 2014 salirebbe del 2,0%, 0,4 punti sopra all'1,6% registrato effettivamente.
Le preoccupazioni delle imprese sugli andamenti del mercato russo manifestate al Governo da parte di Confartigianato nel servizio del TG@ - web tg di Confartigianato

Dinamica export primi 10 mesi 2014
var. % tendenziale - nostre elaborazioni su dati Istat
 

La galoppante svalutazione del rublo contribuisce alla penalizzazione delle vendite delle imprese italiane. Va segnalato che tra i maggiori competitor del made in Italy sul mercato russo la svalutazione del rublo non è uguale per tutti: se teniamo conto della media degli ultimi 12 mesi il rublo si svaluta del 16,6% verso l'euro, del 15,7% verso  lo yuan cinese , del 16,9%  verso lo zloty polacco, ma rimane invariato rispetto alla Lira Turca. Tali andamenti modificano le quote di mercato, penalizzando ulteriormente l'Italia.





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