Su base trimestrale l'export cresce dell'1,1% con un amento più marcato verso i paesi Ue (+2,0%). A gennaio 2014, le esportazioni registrano una contenuta crescita in termini tendenziali (+0,2%); mentre si registra un aumento verso l'area Ue (+2,6%), il primo mese del 2014 segna una flessione verso l'area extra Ue (-2,7%).
Focalizzaimo l'attenzione su alcuni mercati driver del made in italy: se consideriamo l'export cumulato degli ultimi 12 mesi (febbraio 2012-gennaio 2013) si osserva una crescita tendenziale delle vendite del made in Italy del 9,0% in Belgio, dell'8,7% in Cina, del 7,3% in Russia, del 5,4% in Giappone. Pià contenuta la crescita in Regno Unito (+2,9%), Polonia (1,5%) e Stati Uniti (0,8%).
La crisi tra Russia e Ucraina potrebbe riverberarsi su uno dei mercati più dinamici per l'export italiano.
All'opposto in alcuni importanti Paesi emergenti si registrano significative flessioni: -5,5% in Turchia, -12,2% in India. In Europa i cali più accenuti in Spagna (-5,7%) e Svizzera (-13,9%).
Le quotazioni dell'euro non stanno aiutando le vendite del made in italy: a marzo l'euro oscilla attorno un media di 1,385 dollari, permanendo ai livelli massimi dell'ultimo anno e con quotazioni che non erano così elevata dall'estate del 2011.
Dinamica export per alcuni principali paesi
var. % febbraio 2012-gennaio 2013 su dodici medi precedenti - ns. elaborazioni su dati Istat
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