venerdì 28 novembre 2014

Occupazione a 'crescita zero' su base mensile, ma in salita su base trimestrale (+0,5% al III trimestre 2014): torna segno positivo dopo 10 trimestri negativi

Ancora incertezze sulla ripresa del mercato del lavoro: dopo la crescita dell'occupazione dello 0,1% di agosto su luglio e dello 0,2% di settembre su agosto, ad ottobre gli occupati scendono dello 0,2%. Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente l'occupazione è a 'crescita zero'.
Il buon andamento dei mesi estivi porta ad un ritorno alla crescita dell'occupazione su base trimestrale: al III trimestre 2014 si registra un aumento dello 0,5%; migliore lo spunto per la Manifattura con +2,3%,  sostenuta dal maggior dinamismo della domanda estera; tornano in positivo anche i Servizi, in crescita del +0,4%, mentre persiste la flessione delle Costruzioni, pari al -3,7%.

Dinamica tendenziale occupati trimestrali
I 2011- III 2014 -ns. elaborazioni su dati Istat

giovedì 27 novembre 2014

A novembre calo la fiducia delle imprese, trainato dal forte calo nelle Costruzioni. Tenuta per Manifatturiero e Servizi di mercato.


A novembre 2014 l'indice composito del clima di fiducia delle imprese italianescende a 87,7 da 89,1 di ottobre. Il calo è trainato dal forte peggioramento nel settore delle Costruzioni e dal calo nei Servizi di mercato, mentre il clima di fiducia delle imprese migliora nel settore manifatturiero ed in quello del commmercio al dettaglio.

Se calcoliamo la media dell'indice che tiene conto del peso degli addetti dell'artgianato nei diversi settori osserviamo che l'indice del clima di fiducia scende a 87,9 da 88,6 di ottobre (calo dello 0,8%), con un ritorno sui livelli di un anno fa.


Indice clima fiducia: totale imprese e comp. settoriale artigianato
ns. elaborazione su dati Istat
 

mercoledì 26 novembre 2014

Piano UE da 315 miliardi; in tre anni investimenti Spagna e Italia -88 miliardi, resto UE +48 miliardi

A tal proposito va segnalato che nell'ultimo triennio Spagna e Italia - circa un quinto (19,9%) degli investimenti totali UE - sono le economie che hanno registrato la maggiore riduzione degli investimenti fissi lordi: tra il 2011 e il 2014, a prezzi correnti, gli investimenti fissi lordi totali delle due economie sono scesi di 88 miliardi mentre negli altri 26 paesi dell'Unione sono saliti complessivamente di 47,5 miliardi.

Nel triennio 2010-2013 in Italia investimenti - a prezzi costanti - in calo del 14,1%; picchi negativi di -20,3% per macchinari e attrezzature e -16,2% per costruzioni.

In Italia le micro e piccole imprese fino a 20 addetti investono ogni anno per 42,8 miliardi di euro, il 41,8% degli investimenti totali delle imprese.

martedì 25 novembre 2014

Continuano a calare le vendite al dettaglio: -0,1% a settembre; calo vendite 0,5% nei 4 mesi di erogazione del bonus 80 euro

I dati Istat pubblicati oggi indicano che la domanda delle famiglie rimane debole: a settembre prosegue il calo delle vendite al dettaglio, in diminuzione dello 0,1% rispetto al mese precedente.
Il profilo della domanda risulta stagnante nei primi quattro mesi di erogazione del bonus Irpef con un calo cumulato delle vendite al dettaglio dello 0,5%: nel dettaglio l'indice scende in termini congiunturali dello 0,1% a giugno e a luglio, dello 0,2% ad agosto a cui si somma un ulteriore 0,1% a settembre.

Dinamica congiunturale vendite al dettaglio
gen. 2012-set. 2014 - dati destagionalizzati - var. % mese precedente
ns. elaborazione su dati Istat
 

Per Italia gap negativo di 23,9 punti per utenti internet che acquistano on line: con media Ocse 8,3 milioni di acquirenti on line in più

 Una recente comparazione internazionale dell'Ocse evidenzia che la quota di utenti internet che acquista on line è del 32,4% a fronte del 56,3% della media Ocse.
Se l'Italia fosse in linea con la media dei Paesi avanzati avrebbe 8.272.700 acquirenti on line in più.


Quota di utenti internet che effettuani acquistano on line
% utenti internet - ns. elaborazione su dati Ocse

lunedì 24 novembre 2014

Burocrazia e ritardi infiniti:4.521 enti pubblici non hanno dato risposta alla richiesta di certificazione dei crediti della PA entro i 30 gg. previsti dalla legge.

La piattaforma di certificazione dei crediti a cui le imprese devono accedere per ottenere i pagamenti dei crediti verso la PA prevede che le Amministrazioni rispondano alla richiesta di certificazione entro 30 gg.
Sulla base dell'aggiornamento del MEF del 18 novembre 2014, risultano pendenti istanze di certificazione oltre il termine di 30 giorni entro il quale è dovuta una risposta al creditore da parte di 4.521 enti  per un equivalente di 14801 domande relative a complessivi 1.330 milioni. Si tratta di numerose forniture di micro e piccole imprese:  l'istanza senza risposta ha mediamente un valore di 89.854 euro.
 
Da art. 37 comma 1 b) del Decreto Legge del 24 aprile 2014, n. 661
"La certificazione deve avvenire entro trenta giorni dalla data di ricezione dell'istanza"

I dati delle MEF sulle istanze senza risposta oltre 30 gg. al 18 novembre 2014

sabato 22 novembre 2014

Alcuni dati chiave del settore manifatturiero. Marche regione con la più alta quota di occupati nel manifatturiero.

Ricetta dell’austerità in Eurozona si riflette, nel confronto con gli Usa, in minore deficit, minore  crescita, maggiore disoccupazione e un gap di produzione manifatturiera del 15,4%. Gli Usa hanno una produzione manifatturiera  del 4,2% superiore al livello pre crisi mentre la produzione dell'Eurozona è del 12,4% inferiore al livello pre crisi.

Produzione manifatturiera Usa-Uem
2008-2014 . dati destagionalizzati- ns. elaborazione su dati Eurostat e Fed
 

Per il manifatturiero vitale la riduzione del cuneo fiscale: minore Irap + bonus 80 euro + sgravi neoassunti arriva a ridurre il cuneo del 53,7%. Alle piccole imprese oltre la metà (52,9%) dei 5.030 milioni di euro all'anno della temporanea totale decontribuzione per assunzioni a tempo indeterminato.

Necessario il sostegno UE agli investimenti per 300 miliardi in 3 anni. In particolare si osserva un calo di investimenti di 88,0 miliardi in Spagna e Italia (il 21,7% dell'UE a 28 nel 2014) a fronte di una crescita di 47,5 miliardi negli altri 26 paesi UE.

Nel I semestre 2014 in Italia le esportazioni manifatturiere dei settori a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese, che rappresentano più di un quarto delle esportazioni manifatturiere (26,1%), sono cresciute del 3,7% rispetto al I semestre 2013, dinamica più intensa del totale delle esportazioni manifatturiere (+1,6%).

Nelle imprese estere a controllo nazionale nel settore manifatturiero in Polonia hanno addetti equivalenti all'occupazione delle imprese manifatturiere della provincia di Ancona (51.458 unità).

Nei primi 9 mesi del 2014 l'export verso la Russia scende del 9,7%, Calo più accentuato per  Prodotti tessili e dell'abbigliamento, pelli e accessori (-14,3%).
Marche la regione più esposta vs.mercato russo (export 1,9% val. agg); seguono  Emilia Romagna (1,5%), Veneto (1,3%) Lombardia e Abruzzo (1,0%).

I dati dell'Ufficio Studi Confartigianato presentati nel corso del convegno organizzato da Confartigianato Ancona “La riscossa del manifatturiero. Realta’, prospettive e rilancio di un settore strategico"


giovedì 20 novembre 2014

La spesa pubblica del Comune di Roma eccede del 7,7% il fabbisogno standard. A MIlano spesa in linea con il fabbisogno.

La presentazione del MEF della banca dati Opencivitas evidenzia che per tutte le funzioni fondamentali il fabbisogno standard del comune di Milano è di 1.537 milioni di euro a fronte di una spesa storica di 1.536 milioni (divario di 0,07%) mentre per il comune di Roma la spesa di 3.286 milioni eccede di 252 milioni il fabbisogno standard di 3.033 milioni con un gap del 7,68%.

Il confronto Milano-Roma

Le differenze tra Comuni sono rilevanti. Se analizziamo quattro Comuni tra 110 e 130mila abitanti - due nel Sud e due nel Nord Est: Salerno, Ferrara, Vicenza e Giuliano in Campania (Na) - osserviamo che, per tutte le funzioni comunali, il comune di Salerno spende in eccesso rispetto ai fabbisogni standard 230 euro per abitante, Ferrara spende in eccesso 71 euro/abitante .
Al contrario a Vicenza si registra una spesa media di 205 euro inferiore al fabbisogno standard; analogamente a Giuliano in Campania (Na) dove la spesa pro capite è di 145 euro inferiore al fabbisogno standard.


Differenza tra fabbisogni standard e spesa storica in 4 comuni tra 110-130mila abitanti
differenza/abit tra fabbisogno e spesa storica per tutte funzioni - ns. elaborazioni su dati MEF-Sose
verde: valori positivi con spesa inferiore a fabbisogno
rosso: valori negativi con spesa superiore al fabbisogno





mercoledì 19 novembre 2014

Harakir-iva: in Giappone +3 punti imposta consumi, crollo consumi del 4,8%. E in Italia dove sono previsti 3 punti in più in due anni ?

In Giappone ad aprile 2014 è salita l'aliquota dell'imposta sui consumi, passata dal 5% all'8%. Per il 2015 era previsto un ulteriore incremento al 10%. Il premier Abe ha dovuto rinviare quest'ultimo aumento al 2017 dopo la caduta della domanda: nel II trimestre 2104 la spesa per consumi è crollata del 5,2%, rimanendo stagnante (0,3%) nel III trimestre dell'anno; nei due trimestri successivi all'aumento dell'Iva il calo cumulato dei consumi è del 4,8%.
La spesa per consumi è tornata ai livelli del IV trimestre del 2011, annullando completamente la spinta positiva della domanda avviata da fine 2012, quando Abe è arrivato al governo del Giappone.

L'incremento di 3 punti dell'imposta sui consumi ha messo in ginocchio il Giappone. Cosa succederà al'Italia per cui è previsto un aumento di 3 punti in un biennio ? Lo ricordiamo il disegno di legge di stabilità 2015 in discussione in Parlammento prevede che l’aliquota IVA del 10% salga al 12% a decorrere dal 2016 e al 13% dal 2017 mentre l’aliquota IVA ordinaria del 22% sale al 24% dal 2016, al 25% dal 2017 per arrivare al 25,5% dal 2018.



Dinamica congiunturale spesa per consumi in Giappone IV 2006-III 2014
in volume, dati destagionalizzati - var. % su trim. precedente - ns. elaborazioni su dati Eurostat


in volume, dati destagionalizzati - Indice 2005=100 - ns. elaborazioni su dati Eurostat

A settembre costruzioni in negativo in Eurozona: -1,8%. Peggio in Italia -5,4%

A settembre 2014 torna in negativo la produzione delle Costruzioni in Eurozona, in calo dell'1,8%. Calo più marcato in Italia -5,4% e Francia -2,3%. Flessione anche in Germania -1,2% mentre tiene la Spagna (-0,5%).
Su base tendenziale il calo in Uem è dell'1,7% rispetto a settembre 2013, mentre è molto pesante in Italia: -10,6%.

Sempre più necessario il piano investimenti UE da 300 miliardi: in Italia 51,7% investimenti in Costruzioni.



martedì 18 novembre 2014

Fabbisogni standard superiore a spesa Comuni per Polizia locale: 22% in Veneto, 21% Marche, 12% Umbria e Lombardia. Fabbisogni inferiori alla spesa storica per Lazio -15%, Piemonte e Basilicata (-9%)

Il MEF oggi pubblica i dati di confronto tra fabbisogni standard e spesa storica dei Comuni e delle  Province nelle Regioni a Statuto Ordinario.

Ad esempio per la funzione di polizia locale dei Comuni il divario percentuale tra fabbisogno standard - stima del fabbisogno finanziario di un ente in base alle caratteristiche territoriali e agli aspetti socio-demografici della popolazione residente - e la spesa storica è positivo e supera i dieci punti percentuali in Veneto (fabbisogni superiori del 21,9% rispetto alla spesa storica), Marche (+21,4%), Umbria (+12,3%) e Lombardia (+11,6%).
All'opposto la spesa dei Comuni eccede il fabbisogno standard nel Lazio (fabbisogno standard è inferiore del 15,1% alla spesa storica ), Piemonte (-9,4%) e Basilicata (-8,5%).

Il divario è funzione del grado di efficenza e della qualità e quantità dei servizi erogati.
 

Differenza percentuale fabbisogni standard e spesa storica
funzione di Polizia Locale - ns. Elaborazione su dati MEF-Sose




Verso la Local tax - Da 2009 tassazione locale +12,9%, tassazione Amministrazioni centrali +7,1%; in parallelo prezzi al consumo +9,9%, tariffe locali +25,1%

Mentre si sta progettando la nuova local tax, l'analisi dei dati di finanza pubblica evidenzia le criticità di impostazione del federalismo fiscale in Italia.
Dal 2009 - anno di approvazione della legge sul federalismo fiscale - con legge delega del 5 maggio 2009, n. 42 -  la spesa per consumi delle famiglie è salita, in termini nominali, solo del 2,6%, mentre la somma di imposte dirette ed indirette prelevate dalle Amminstrazioni Locali sono salite del 12,9%, a ritmo doppio del +7,1% delle Amministrazioni Centrali.

La dinamica del prelievo è amplificato dall'escalation delle tariffe: tra il 2009 e il 2014 mentre l'indice dei prezzi sale del 9,8%, le tariffe a regolamentazione locale salgono a ritmo più che doppio, con un incremento cumulato nel periodo del 25,1%.

lunedì 17 novembre 2014

Spunto positivo made in Italy a settembre +1,9 m/m +8,3% a/a

I dati di settembre 2014 del commercio estero pubblicati stamane dall'Istat confermano dinamica positiva delle vendite del made in Italy, in salita dell'1,9% - al netto dell'energia - rispetto ad agosto 2014 e del +8,3% rispetto a settembre 2013.
Paesi Ue in calo (-0,7% m/m) mentre salgono Extra UE (+4,1% m/m).

A settembre crescono anche i volumi, in aumento del 4,8% rispetto un anno prima; ma in quantità la dinamica export nei primi nove mesi dell'anno rimane ancora di più basso profilo: +0,3% rispetto ai primi 9 mesi del 2013.

Maggiore dinamismo dei mercati del made in Italy in Belgio +29,9% rispetto lo stesso mese del'anno precedente, seguito da Usa +13.3%, Romania +12,4%, Rep. Ceca +12,2%, Cina +10,2%.
Prosegue crollo del mercato russo: -10,1% y/y e -9,8% nei primi nove mesi; forte calo anche in Turchia -15,7% y/y e -7,2% nei primi 9 mesi del 2014.

Russia e Giappone i mercati con il peggiore calo delle vendite del made in Italy nei primi 9 mesi del 2014: -9,8%


Dinamica export a settembre 2014
var. % rispetto a settembre 2013 - ns. elaborazioni su dati Istat