mercoledì 27 marzo 2013

L' annus horribilis della finanza pubblica

Alcuni principali numeri della  Relazione al Parlamento 2013 pubblicata dal Ministero dell'Economia e Finanza stilizzano la 'crisi fiscale' dell'economia italiana e lo sbilanciamento della spesa pubblica.
Nel 2012 la spesa per pensioni è salita di 5,9 miliardi, quella per interessi di 8,4 miliardi. All'opposto la spesa sanitaria si riduce di 0,8 miliardi e quella per investimenti fissi cala di 1,9 miliardi.
Le entrate fiscali salgono di 17,4 miliardi, la pressione fiscale sale di 1,4 punti.
Il PIL - verrebbe da dire 'naturalmente' - scende di 12,6 miliardi.



giovedì 21 marzo 2013

Depositi a Cirpo come quelli della provincia di Torino e PIL come quello di Cuneo

Oggi giornata di fibrillazione a seguito della difficoltà finanziarie di Cipro.
I depositi di imprese non finanziarie e famiglie di Cipro, pur rilevanti sul PIL del Paese, ammontano a 41,8 miliardi di euro e sono equivalenti ai 41,7 miliardi depositiati da imprese e famiglie in provincia di Torino (fine 2011)
I rischi sistemici di questi giorni arrivano da un economia che, in termini di PIL, vale 17,4 miliardi, qualcosa meno della provincia di Cuneo (17,9 miliardi di euro nel 2010).
L'Eurozona vale  504 volte l'economia di Cipro.
Le difficoltà presenti nell'Eurozona da tre anni per il soft default della Grecia provengono da un'economia che vale 222,1 mld, pari al PIL realizzato del triangolo manifatturiero delle province di Milano, Bergamo e Brescia (221,0)
L'Eurozona vale 49 volte l'economia della Grecia.

Ns. elaborazioni su dati Unioncamere, Eurostat

Alcuni dati di 'sana' economia reale nell' Indice di contesto sull'innovazione dei distretti di Confartigianato nel Rapporto Osservatorio Distretti

mercoledì 20 marzo 2013

Tra due recessioni l'economia reale perde il 7,3% del valore aggiunto; in controtendenza finanza e assicurazioni con aumento dell'8,8%.

L'elaborazione degli ultimi dati dell'Istat sul valore aggiunto per settore, a prezzi costanti, evidenzia che tra due recessioni (2007-2102) i Servizi segnano un -2,7%,  il Manifatturiero -15,9% e le Costruzioni evidenziano un calo drammatico del 21,8%.
L'economia reale italiana ha perso il 7,3% del valore aggiunto mentre il settore della finanza e delle assicurazioni ha registrato un aumento dell'8,8%.

L'analisi di Confartigianato per i settori dell'economia italiana e il focus sul settore energetico su 'Crisi&Energia' in Quotidiano energia.

venerdì 15 marzo 2013

Tra due recessioni decimato PIL reale per abitante dell'Italia: -9,0%, peggio della Spagna (-6,8%) e di Porotogallo (-6,1%). Grecia perde il doppio (-20,9%).

L'elaborazione degli ultimi dati macroeconomici della Commissione Europea fornisce risultati impietosi per l'economia italiana: tra il 2007 e il 2012 Il PIL per abitante (a prezzi 2005 che depura dall'inflazione) in Italia si è ridotto di quasi un decimo (-9,0%, cfr. grafico sotto). Hanno fatto peggio solo la Grecia con -20,9%; in linea con la pessima performance italiana Cipro (-9,7%), Lussemburgo (-9,3%) e Irlanda (-9,2%).
In dieci paesi, tutti del Centro-Nord europa, il PIL per abitante del 2012 è superiore a quello del 2007.
Le politiche fiscali fortemente restrittive hanno contribuito alla decrescita. Forse poco felice.

Variazione cumulata PIL per abitante tra 2007 e 2012
PIL a valori  2005 - ns. elaborazione su dati CE del Economic European Forecast

giovedì 14 marzo 2013

Il Patto di stabilità condiziona i pagamenti dei Comuni. Nel 2012 'sfondato' il prelievo con 4,3 miliardi per aliquote IMU superiori a quelle base

I sindaci chiedono di poter sbloccare i pagamenti dei debiti delle amministrazioni comunali con le imprese.
Se il Patto di Stabilità è difficile da 'sfondare' per i Comuni, non è altrettanto difficile 'sfondare' il prelievo: ad aliquota base del 4 per mille su abitazione principali e 7,6 per mille per seconde abitazioni e immobili produttivi il gettito IMU si sarebbe potuto limitare a 19,2 miliardi, generando già un raddoppio di entrate rispetto alla precedente ICI. Il gettito effettivo è, invece, di 23,7 miliardi  con uno 'sfondamento' del 24% e con un extragettito di 4,5 miliardi di euro.
Le iniziative di Confartigianato per pagamenti alle imprese in 30 giorni

lunedì 11 marzo 2013

Nel portafoglio delle banche titoli di stato +146 miliardi, credito alle imprese -54 miliardi

Tra novembre 2011, prima dei finanziamenti LTRO della BCE, e gennaio 2013 l'elaborazione dei dati Banca d'Italia usciti l'8 marzo, evidenzia che la consistenza dei titoli di Stato nel portafoglio delle banche sale di 146,2 miliardi mentre diminuiscono di 54,4 miliardi  i prestiti alle imprese. In leggero calo anche il credito alle famiglie (-5,7 miliardi).
A fine 2012 la BCE possiede titoli di stato per 218 miliardi di euro, di cui la metà (47,2%) sono bond italiani; in rapporto al debito pubblico gli acquisti BCE sono all'11,4% per il Portogallo e al 10,8% per la Grecia, incidenze più che doppie rispetto al 5,2% dell'Italia.
L'analisi dell'Ufficio Studi Confartigianato sul mercato del credito alle imprese Elaborazione Flash 'Il credito alle imprese a fine 2012- Focus sulle imprese con meno di 20 addetti'

giovedì 7 marzo 2013

Prezzi alla produzione+0,8%; più che dimezzato rispetto ad Eurozona. Mai sotto l'uno per cento negli ultimi due anni

I dati sui prezzi alla produzione pubblicati oggi forniscono alcuni segnali intonati alla deflazione: a gennaio 2013 l'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali segna un calo congiunturale dello 0,5% rispetto al mese precedente e un aumento dello 0,8% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente; su base annua la variazione è più dimezzata rispetto all'1,9% della media dell'Eurozona. Negli ultmi due anni il tasso di variazione dei prezzi alla produzione non era mai sceso sotto del 2,4%.
In numerosi settori - in un contesto in cui il costo del lavoro al III trimestre 2012 segna un tasso di crescita del 2,5%  - si registra deflazione: ad esempio nel 2012 i prezzi alla produzione scendono del 5,5% nella  fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali, del 5,1% nella siderurgia, del 2,0% nella  fabbricazione di altri prodotti della prima trasformazione dell'acciaio, dell'1,8% nella  preparazione e filatura di fibre tessili, dello 0,9% nella fabbricazione di articoli sportivi, dello 0,6% nell' industria lattiero-casearia, dello 0,5% nella  fabbricazione di pasta-carta, carta e cartone, nella fabbricazione di macchine di impiego generale, nella  fabbricazione di articoli in gomma, nella  fabbricazione di macchine per la formatura dei metalli e di altre macchine utensili e nel trattamento e rivestimento dei metalli, lavori di meccanica generale.

mercoledì 6 marzo 2013

Debito pubblico a dicembre 2012: 1.988.363.028.430 euro + 81.516.801.030 euro in 365 giorni

Servono tredici cifre per comporre il numero del debito pubblico italiano a fine 2012: 1.988.363.028.430 euro, in salita di 81.516.801.030 euro rispetto  ai 1.906.846.227.400 euro di dodici mesi prima.
La spesa per interessi ammonta nel 2012 a 86.119 milioni.
Per ridurre lo stock di debito le sole ricette fiscali recessive rischiano di essere controproducenti e servono dismissioni del patrimonio pubblico.

Un esame in 'Debito e spesa per interessi mentre le privatizzazioni attendono' a pagina 105 a pagina del Rapporto Confartigianato

martedì 5 marzo 2013

Nonostante le due recessioni +15,2% imprese artigiane dell'ICT

Nel comparto dei servizi di informazione e comunicazione - e in cui opera un consistente segmento di 11.541 imprese artigiane - si registra nel 2012 una crescita delle imprese registrate del 2,82%.
Nel quadriennio che comprende due recessioni (2009-2012) si registra una crescita di artigiani nel settore  del 15,2%. Si tratta per il 43,0% di imprese artigiane che operano nella Produzione di software e consulenza informatica, per il 39,3% nei servizi di informazione e informatici e il 15,7% operano nel digitale: attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore
L'artigianato mostra un particolare dinamismo in un segmento di imprese che genera innovazione e alza la produttività dell'economia, storica nota dolente dell'economia italiana.

L'analisi di Confartigianato sull'economia reale in sofferenza e la difficile congiuntura di inizio 2013

lunedì 4 marzo 2013

Investimenti -9,1%, credito a -6,4%; spread con Gemania costa 14,1 miliardi a imprese italiane

Nel rapporto di Confartigianato  'Il credito alle imprese a fine 2012 - Focus sulle imprese con meno di 20 addetti' si evidenziano le tensioni sul mercato del credito. Alcuni dati dello studio sono stati anticipati nel  dossier su Repubblica del 3 marzo 2013
Alcune principali evidenze:
- domanda di beni di investimento che in un anno crolla del 9,1%; gli investimenti sono ritornati ai livelli di 15 anni fa.
- in un anno i prestiti alle imprese scendono del 6,4%. 
- cresce il 'rischio Paese': asta BTP del 27 febbraio al 4,83% 66 punti base in più della precedente asta di gennaio.
- Il tasso di interesse pagato dalle imprese italiane è di quasi un punto (97 p. b.) superiore alla media Eurozona, mentre lo spread con la Germania arriva a 148 p. b. ; il divario con la Germania determina un maggiore costo del credito per le imprese italiane per 14,3 miliardi.
- la maggiore spesa pubblica per interessi per 19,4 miliardi, senza la quale avremmo potuto ridurre dell'80,8% l'Irap pagata dalle imprese


venerdì 1 marzo 2013

Serve 'Joblessvelox': la disoccupazione cresce al ritmo di 63 nuovi disoccupati all'ora

I dati odierni dell'Istat indicano a gennaio 2013 l'occupazione a 22.688.000 unità, in calo di 310.000 unità in un anno. I disoccupati sono arrivati a 3 milioni (2.999.000) saliti al ritmo di 1.518  persone in cerca di lavoro in più al giorno (festivi compresi). La velocità - impressionante - è di 63 nuovi disoccupati all'ora.

L'approfondimento sulle recenti dinamiche del mercato del lavoro in   Elaborazione Flash di Confartigianato 'Il mercato del lavoro tra due recessioni'

nel 2012 fatturato autoriparazione -4,8% - Calo domanda interna coinvolge 1,1 milioni rtigiani dei servizi con 1,1 milioni di occupati nell'artigianato dei servizi

Le difficolta della domanda interna si ripercuotono nell'artigianato dei servizi in cui operano 528mila imprese che danno lavoro a 1.052.355 addetti pari ad un terzo (34,3%) dell'artigianato italiano.
Uno dei settori più rilevanti dell'artigianato di servizio è quello dell'autoriparazione dove operano 78.300 imprese artigiane con 169mila addetti. I dati forniti ieri dall'Istat indicano che nel 2012 il fatturato del settore della Manutenzione e riparazione di autoveicoli registra una flessione tendenziale del 4,8%. Si tratta del calo peggiore dallo scoppio della Grande crisi. Se consideriamo che nel 2012 i prezzi al consumo per manutenzione e riparazione degli autoveicoli sono saliti mediamente del 3,0%, la flessione del fatturato si traduce in un calo del 7,6% dei volumi di attività degli autoriparatori.
Gli automobilisti hanno dovuto fronteggiare continui aumenti del costo dei carburanti che nel 2012 sono saliti per il 15,4%, - aumento per i tre quarti, 72%, determinati da incementi di imposte - tagliando sui costi della manutenzione e riiparazione, con inevitabili rischi anche per la sicurezza.

L'analisi sull'economia reale in sofferenza e la difficile congiuntura di inizio 2013