martedì 17 febbraio 2015

Crisi Libia e Russia: instabilità in Paesi di origine del 32% dell'import di energia

Anche per l'Italia nel corso del 2014 si osserva un calo del valore delle importazioni di energia: nei primi dieci mesi dell'anno l'import di petrolio e gas naturale cala del 19,0%.
Se guardiamo ai dieci maggiori Paesi fornitori di energia per l'economia italiana osserviamo per la Libia (8,4% del totale import) il calo più rilevante dell’import (-51,8% rispetto ai primi dieci mesi del 2013), seguita da Algeria (-42,4%), Arabia Saudita (-34,5%), Kazakhstan (-28,1%), Russia (-20,0%) e Azerbaigian (-17,6%); nel 2014 quest’ultimo Paese, a seguito del calo più contenuto delle importazioni di energia, diventa il secondo fornitore di energia dell’Italia, superando la Libia.
Le due crisi in corso in Libia e Russia coinvolgono due dei nostri principali partner energetici che, insieme, determinano un terzo (32,0%) del nostro import di gas e petrolio.
Gli effetti del calo delle entrate petrolifere nei Paesi produttori si riverberano anche sulle vendite del made in Italy: nei primi dieci paesi fornitori di energia - mercati che insieme rappresentano il 7,3% delle nostre esportazioni -  il valore dell’export diminuisce del 4,9%, flessione più marcata rispetto al -0,8% delle vendite nei mercati extra UE e in controtendenza rispetto all'aumento del 4,0% delle esportazioni in UE.
Gli effetti del calo delle entrate petrolifere nei Paesi produttori si riverberano anche sulle vendite del made in Italy: l'analisi di Confartigianato

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