Servono cure shock per ridare fiato al mercato del lavoro: l'elaborazione dei dati usciti oggi indica che dal picco pre crisi di aprile 2008 abbiamo perso 792mila occupati. La riforma del mercato del lavoro non ha migliorato la situazione: dall'entrata in vigore della riforma sul mercato del lavoro gli occupati segnano un calo rilevante, passando da 22.985.000 unità di luglio 2012 ai 22.739.000 di febbraio 2013, con un calo di 247mila unità. Il tasso di disoccupazione è dell'11,6% e da luglio 2012 è salito di quasi un punto (0,9) e quello giovanile arriva al 37,8% ed è salito di 2,8 punti in sette mesi.
Auspichiamo che la crescita congiunturale dell'occupazione dello 0,2% di febbraio rappresenti un'inversione di tendenza. Va peraltro ricordato che le recenti previsioni del Governo indicano che nel 2013 l'occupazione calerà di un ulteriore 0,3% (Relazione al Parlamento 2013 del 21 marzo 2013); peggiora la previsione di +0,1% fatta il 4 dicembre 2011, e confermata nel DEF di aprile, prima del varo della riforma.
L'analisi di Confartigianato sugli effetti della riforma Fornero, le opinioni degli artigiani nell'Osservatorio ISPO-Confartigianato e i dati ripresi nel dossier di Repubblica.
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