lunedì 22 dicembre 2014

Nel 2016 torna ad aumentare la pressione fiscale. La riduzione del 2017 a legislazione vigente viene annullata dagli aumenti Iva e accise

Rispetto al quadro tendenziale di finanza tracciato nella Nota di aggiornamento al DEF la manovra di bilancio della Legge di Stabilità riduce la pressione fiscale di 0,2 punti nel 2015, ma dal 2016 torna a salire di 0,4 punti arrivando al 43,6%. Nel 2017 il quadro tendenziale prevedeva una discesa della pressione fiscale; all'opposto l'impatto della clausola di salvaguardia, la fa risalire: "dopo il lieve calo dovuto agli sgravi tributari e contributivi concessi nel 2015, la pressione fiscale sale di 0,4 punti percentuali, passando dal 43,2 per cento del 2015 al 43,6 nel 2016 e nel 2017, raggiungendo un nuovo punto di massimo dal 1995" (UPB-Ufficio parlamentare di bilancio, Rapporto politica di bilancio 2015, pag. 27)
Inoltre si osserva che "l’aumento della pressione fiscale – da 43,3 per cento nel 2014 a 43,6 per cento nel 2017 – sarebbe il risultato di una diminuzione di 0,7 punti di PIL dei contributi sociali, più che controbilanciata dall’incremento di un punto della pressione tributaria. Quest’ultimo è concentrato per l’80 per cento nelle imposte indirette, per effetto, in particolare, dell’aumento delle aliquote dell’IVA dal 2016 e delle clausole di salvaguardia sulle accise, misure introdotte dal DDL di stabilità" (Upb, Rapporto politica di bilancio 2015, pag. 23;  grassetti sono nostri)

Pressione fiscale delle Amministrazioni pubbliche  in % del Pil  dal  2011 al 2017
ns. elaborazioni su dati Mef e UPB-Ufficio parlamentare di bilancio

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